nostro inviato
a Reggio Calabria
Di notte, il Milan è a punteggio pieno. Due serate, anzi tre (se si conta pure l'Uefa), due successi. Convincente il primo, sulla Lazio, più sofferto e forse ancor più prezioso il secondo, qui a Reggio Calabria. Bello di notte, il Milan ha un tesoro che si chiama Pato e che comincia a dare i suoi frutti dopo la malinconica estate vissuta a Pechino, con quel «fuori di testa» di Dunga, il ct. Il ragazzo, che ha il gol nel sangue, nel giro di una settimana produce tre sigilli (a segno in coppa Uefa contro lo Zurigo e domenica contro la Lazio) che mettono le ali al Milan e gli consentono di rimettersi in piedi ed affrontare il derby di domenica sera con maggiore fiducia. Di notte è un Milan che non abbaglia ma che riesce a ottenere dal superiore talento di alcuni suoi esponenti quel che serve per salire a quota 6 in campionato e risalire la china della classifica. Lavora sodo il Milan su un prato appesantito dalla pioggia caduta per larga parte del pomeriggio: per resistere bisogna essere dei leoni. Come è il caso di Gattuso, capitano nella sua Calabria, e non solo per questo protagonista di una serata super. È il cuore di questa squadra, senza di lui non batte più e la squadra sembra soffrirne in modo evidente, come accaduto col Bologna e a Genova (due indizi fanno una prova). Se poi c'è anche il braccio, e cioè Pato, allora la combinazione diventa fondamentale mentre il resto della squadra lotta e si compatta, mostrando persino progressi in difesa che è di sicuro il suo tallone d'Achille. Merito anche di Bonera e Kaladze che in coppia riescono ad offrire alla concorrenza della Reggina una sola opportunità e qualche tiro dalla distanza.
La Reggina, sconfitta in casa dopo sette mesi addirittura (precedente nel mese di febbraio, contro l'Udinese), cerca di evitarsi il destino peggiore. Rincorre il Milan passato in vantaggio su punizione (è una specie di avvenimento il gol su schema, con Borriello che si smarca e va a incrociare il delizioso assist di Seedorf) e dopo uno scatto a perdifiato lo raggiunge grazie all'unghiata di Corradi, una delle poche armi a disposizione di Orlandi, il tecnico già in discussione per il suo profitto, 1 punto, penultima in classifica davanti al Cagliari piantato a zero in fondo al gruppo. Ma non ha la forza per tenere in pugno quel prezioso pari. Che gli sfugge grazie a uno degli acuti della famosa coppia Kakà-Pato. Uno, il primo, guardato a visto da Carmona, non bisogna mai lasciargli campo neanche per un minuto. Perché appena si libera in corsa del cileno-mignatta, riesce a dosare il passaggio all'indietro che è un invito per il papero fulminante. Pato si aggiusta l'attrezzo e fionda in porta vincendo la resistenza di Campagnolo.
A quel punto il Milan, nel frattempo irrobustito da Emerson e Ambrosini in centrocampo, e con Shevchenko sostituto di Borriello frenato da un problema muscolare al flessore sinistro (salterà il derby), non si lascia più sorprendere. Anzi a Seedorf, in isolato contropiede, capita l'occasione per sigillare la seconda felice serata con un più largo 3 a 1, mancato per un soffio.
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