Milano e Bergamo voleranno insieme

Sea e Sacbo, le società aeroportuali che gestiscono Malpensa, Linate e Orio al Serio (secondo, terzo e quarto scalo italiano per numero di passeggeri) hanno annunciato, con una certa solennità, l’avvio di una cooperazione industriale che possa portare al sistema aeroportuale lombardo una serie di economie di scala e di condivisioni di risorse.
Un gruppo di lavoro metterà a punto in tre mesi il modello di alleanza da adottare. In prospettiva, sono allo studio scambi azionari tra le due società e, addirittura, l’integrazione di queste in un unico soggetto. Già oggi la Sea partecipa con il 30% al capitale di Sacbo, di cui deteneva fino a qualche tempo fa il 49%; paradossalmente, proprio la sua discesa ha favorito un clima di collaborazione più costruttivo.
Il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, non ha nascosto un presupposto sostanziale a questa ricerca di sinergie tra Milano e Bergamo: il fatto che in Italia manca (ed è sempre mancata) una «seria pianificazione del sistema aeroportuale», che - detto per inciso - tanti guasti ha portato negli anni. Altro fattore richiamato da Bonomi è la rapida trasformazione della qualità del traffico aereo, che in futuro abbandonerà la distinzione tra compagnie low cost e tradizionali, per basarsi soltanto sulla durata di un volo. In ogni caso, ha notato, l’offerta low cost oggi pesa in Italia per il 31%, in Germania per il 40%, in Gran Bretagna per il 55% del mercato: inevitabile che da noi cresca ancora.
L’asse Milano-Bergamo - che potrà portare alla creazione di una «SuperSea-Sacbo» - guarda già con forte interesse ad altri due aeroporti del Nord, Verona e Brescia, con il quali allargare e meglio razionalizzare un sistema aeroportuale tra i più importanti d’Europa.
Ma in che cosa potranno consistere queste economie di sistema? Presto per dirlo - rispondono i protagonisti, Bonomi e Mario Ratti, presidente della Sacbo -: oggi si è semplicemente insediato il gruppo di lavoro. Ma sono fin d’ora immaginabili sinergie nei costi, con acquisti comuni, la centralizzazione di alcuni servizi e, soprattutto, una relazione integrata con la clientela, ovvero con le compagnie aeree, alla quale proporre un catalogo di servizi più ampio di opportunità. Di che cosa si accorgerà il passeggero? In realtà già oggi i quattro scali dell’accordo mostrano vocazioni forti (semplificando al massimo: Ryanair a Orio, Alitalia a Linate, EasyJet a Malpensa 2, lungo raggio a Malpensa 1). Se le sinergie (come auspicato) saranno di molte centinaia di milioni di euro, può darsi che il beneficio abbia una ricaduta sulle tariffe aeroportuali e, a valle di queste, sui biglietti.
L’assessore lombardo, Raffaele Cattaneo, ha portato all’incontro di ieri il contributo di due notizie: nel programma della prossima legislatura regionale, ha detto, c’è il collegamento ferroviario tra Bergamo città e l’aeroporto di Orio. E sabato, dopodomani, il Frecciarossa farà la sua prima corsa sperimentale fino a Malpensa «ovviamente non ad alta velocità, perché il limite è 140 all’ora.

Da giugno - ha aggiunto - potrebbe essere avviato un collegamento commerciale da Bologna-Firenze e da Brescia-Venezia». Peccato che Malpensa, a differenza di un parco divertimenti come Disneyland Paris, non sia stato a suo tempo dotato di una stazione dell’alta velocità ferroviaria.

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