Da Milano a Roma così la cedolare secca fa risparmiare l’Italia

Una rivoluzione nel mondo degli affitti: arriva la cedolare secca, la nuova tassa che farà risparmiare i proprietari di immobili. Ma converrà anche agli inquilini, che avranno maggiori possibilità di avere un contratto regolare, visto che l’emersione degli affitti in nero è uno degli obiettivi dichiarati del provvedimento, contenuto nel decreto legislativo per il federalismo municipale approvato definitivamente ieri. In pratica, il proprietario che dà in affitto un’abitazione pagherà il 21% sui proventi del canone - il 19% per i contratti cosiddetti agevolati, quelli cioè stabiliti su base comunale da accordi tra Confedilizia e sindacati inquilini -, indipendentemente dagli altri suoi redditi. Che altrimenti si sommano, facendo scattare un’aliquota Irpef più elevata.
I risparmi - secondo quanto emerge da uno studio della Confedilizia, che fa alcune simulazioni sulla base del reddito annuo di chi decide di dare in locazione la casa - cambiano da situazione in situazione, e in alcuni casi possono arrivare anche al 17% del canone di locazione annuo. Per esempio, un proprietario con un reddito annuo di 65mila euro (al netto del reddito da locazione) che affitta un immobile a Roma con contratto libero per 10mila euro all’anno risparmierebbe, secondo i calcoli dell’associazione, 1.706 euro: ora, infatti, paga complessivamente di tasse 3.806 euro, mentre con la cedolare secca andrebbe a pagare 2.100 euro. Stesso reddito, stesso canone, ma immobile affittato a Milano, quindi con addizionali regionali e comunali diverse: in questo caso, con la cedolare secca si pagherebbero 2.100 euro anziché gli attuali 3.704, con un risparmio di 1.604 euro(vedi la tabella qui sopra).
Sempre per un immobile situato a Roma, ma affittato con un contratto agevolato a 10mila euro (da una persona con 65mila euro di reddito annuo) il risparmio sarebbe più basso: con la cedolare secca si pagherebbero 1.900 euro a fronte di 2.664 euro della tassazione ordinaria (764 euro il risparmio annuo).
Il risparmio può variare in relazione alle diverse deduzioni e detrazioni spettanti, e si riduce man mano che si fa riferimento (sempre con un canone annuo di 10mila euro) a redditi complessivi più bassi. Se il proprietario di casa a Roma ha un reddito annuo di 45mila euro il risparmio è di 1.451 euro.

Per una persona con lo stesso reddito ma un immobile affittato a Milano (sempre per 10mila euro) la cedolare secca porterebbe risparmi di 1.349 euro.
Infine, per il proprietario di casa che sceglierà di applicare la cedolare secca è prevista la sospensione dell’aggiornamento Istat del canone di locazione per tutta la durata del contratto.

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