Albertini bocciato dai suoi «Non lo riconosciamo più»

Con i sondaggi in ascesa, parte da Milano l'ultimo scorcio di una campagna elettorale di un Pdl ormai convinto di potercela fare. Di certo nel voto regionale dove le ultime cifre vedono il candidato del centrodestra Roberto Maroni avanti di 4 punti su Umberto Ambrosoli, probabilmente al Senato, ma ora con buone prospettive anche alla Camera.
Ieri il vice presidente della Camera Maurizio Lupi e l'ex sottosegretario Luigi Casero hanno promesso appoggio a imprese e famiglie. Al tavolo con loro il responsabile cittadino del Pdl e candidato alla Camera Alan Rizzi e il capogruppo a palazzo Marino Carlo Masseroli. Perché la prospettiva non sono più soltanto le prossime elezioni. «Non daremo tregua alla giunta Pisapia - ha detto ieri Lupi -, per tre anni (o forse per meno) dal momento che il nostro obiettivo è Milano 2016». Difficile da digerire lo sfregio di aver perso la città simbolo della nascita di Forza Italia. E sono già in tanti a vedere proprio Lupi come prossimo candidato sindaco. Ed è infatti lui, che così come Casero fu assessore nella prima giunta di Gabriele Albertini, ad alzare i toni della polemica. Politica e non personale, ha precisato, ma non per questo meno velenosa. «Albertini non lo riconosco più - dice Lupi - Rispetto al bene dei lombardi ha scelto un interesse personale e politico: vuol diventare senatore e in regione si muove solo per far perdere gli altri. Dico ai pochi elettori che pensano di scegliere con lui l'alternativa alla sinistra che è meglio che votino il Pdl». Illustrando proposte concrete per abbassare le tasse alle imprese e alle famiglie, aiutando quelle con bambini sotto i sei anni offrendo gratuitamente tutti i servizi a cominciare da asili, trasporti e sanità. Ma dal coordinatore Mario Mantovani arriva anche l'idea di abolire l'Irap, l'imposta sulle attività produttive. Duro con Pisapia Alan Rizzi. «Gli investitori istituzionali sono in fuga - spiega l'ex assessore della giunta Moratti - L'Expo è stata da noi fortemente voluta, è una grande opportunità per la città, ma viene vissuto come una sciagura. Bisogna invece sostenere le imprese, e rilanciare i progetti che, a costo zero, avrebbero avuto una grande ricaduta positiva sulla città come il grande “parco sportivo” sui terreni dell'Expo da noi proposto e abbandonato dalla giunta Pisapia».
Per Casero «in Lombardia non bisogna fare passi indietro, risparmiamo alla Regione quanto sta passando Milano con Pisapia».

Per le famiglie, aggiunge, «non si può tornare indietro sul buono scuola che garantisce una vera libertà di scelta educativa. In sanità, fatta chiarezza su problemi gestionali ed eventuali fatti corruttivi, il modello lombardo di compartecipazione pubblico-privato ha funzionato, non va assolutamente smantellato».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica