É stato l'ultimo tentativo di vendita in blocco. Le nove villette in stile liberty del quartiere Del Sarto, gioiello dell'Aler ma finite alla ribalta nei mesi scorsi soprattutto per la parziale occupazione del collettivo Lambretta. Onore e onere quel complesso di palazzine costruite tra il 1924 e '25 tra via Del Sarto. Apollodoro e Tiepolo. Sono in tutto dodici, una è assegnata dal 2009 alla presidente del Tribunale Livia Pomodoro, due saranno utilizzate per gli ospiti internazionali di Expo, ma l'azienda residenziale ha rinunciato da tempo al progetto di ristrutturazione e valorizzazione del quartiere: il costo ammonterebbe a circa 20 milioni di euro, troppo per l'azienda che gestisce le case popolari milanesi. La Regione ha affidato per due volte alla holding Infrastrutture Lombarde la vendita in blocco delle villette, ma i bandi sono andati deserti. Ci ha riprovato in autonomia Aler, lanciando a metà gennaio un'asta da 8,3 milioni di euro. Ma il primo marzo la seduta non è stata nemmeno convocata, visto che il 28 febbraio, data di chiusura del bando non c'era nemmeno un'offerta. Non che il presidente Loris Zaffra nutrisse grandi speranze, visto l'andamento del mercato immobiliare e le spese di ristrutturazione ingenti per un solo acquirente.
Ma i bilanci dell'azienda sono in profondo rosso, giusto due settimane fa invitato in commissione a Palazzo Marino Zaffra ha ammesso che le manutenzioni straordinarie sono già congelate da tempo, ora sono quasi bloccate anche quelle ordinarie e la situazione non può che peggiorare senza entrate di rilievo o una revisione della legge per i gestori del patrimonio residenziale. Entro fine marzo quindi l'azienda rilancerà la vendita delle villette, questa volta con nove bandi per vendere singolarmente le palazzine con giardino annesso. Ed è probabile che in questo modo qualcuno si faccia avanti, dopo il restyling saranno residenze di lusso in zona Lambrate.
Non è l'unica operazione in vista. Aler ha messo in vendita una sessantina di alloggi sfitti - da via Mac mahon a via Brivio, Console Marcello, Appennini, Betti - entro il 25 marzo i singoli interessati potranno presentare un'offerta e l'asta è già fissata due giorni dopo. É un'utopia che l'azienda riesca a vendere tutti gli appartamenti, la crisi del mercato ha colpito anche le case popolari, la base d'asta sommando tutti i singoli prezzi ammonta comunque a 5,6 milioni di euro. Una boccata d'ossigeno è arrivata dall'asta chiusa giusto il 20 febbraio, due settimane fa. Anche il quel caso Aler ha piazzato sul mercato sessanta alloggi liberi di varie metrature, è riuscita a venderne ventidue (un terzo del totale) e ha incassato 2,3 milioni di euro, circa trecentomila euro in più di quella che era la base totale prevista per gli appartamenti in questione.
L'attuale vertice dell'azienda è in scadenza, prima di chiudere il mandato il presidente ha anticipato che presenterà al sindaco un dossier sui conti economici e i risultati raggiunti sulla gestione del patrimonio comunale, circa 40mila alloggi (a cui si aggiungono altri trentamila di proprietà regionale che sono comunque in città).
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