All'ex Manifattura un museo con 25mila film

I nuovi spazi donati dalla Regione saranno aperti al pubblico Una collezione di pregiate pellicole e un laboratorio di restauro

All'ex Manifattura un museo con 25mila film

Venticinquemila pellicole, dai film «dei forzuti» del Ventennio fascista al «Titanic», dalle pregiate pellicole in bianco e nero degli anni Trenta ai successi da Oscar di Roberto Benigni: il Nuovo archivio Storico del Film è nuovo anche nella sede, che da poco tempo è stata trasportata all'ex Manifattura Tabacchi. È qui, in questo grande spazio in fondo a viale Fulvio Testi, che vive ormai l' «hub del cinema» di Milano: dal 2011 è la sede del Mic, il Museo interattivo del Cinema e da qualche giorno, oltre al laboratorio del museo e al tunnel dei sogni, con progetti e proiezioni pensate per tutte le età, ha trovato casa anche l'archivio. «Non è stato un trasloco facile – ci racconta Luigi Boledi, archivista – ma ora possiamo offrire a tutte le pellicole una conservazione con parametri pienamente in linea alle condizioni ottimali». Vale a dire: non più di 15 gradi di temperatura e una umidità relativa inferiore al trenta per cento. Stiamo infatti parlando di «oggetti la cui conservazione è molto più complicata che quella cartacea dei libri»: ecco perché le pellicole, per essere visionate alla moviola da studiosi, universitari o appassionati, devono essere sempre movimentati da montatori e personale specializzato. Nell'ampio spazio interrato (oltre 3mila metri quadri) sono conservate le 25 mila pellicole storiche: «A dire il vero conserviamo anche opere molto recenti e famose, grazie a un accordo con i distributori che ci hanno lasciato i film per una documentazione utile a storici, sociologi del costume e appassionati. Questo accadeva fino allo scorso anno» ¸ spiega l'archivista. Lo stop alle mitiche pellicole a 35 millimetri, quelle che hanno fatto la fortuna recente del cinema, si deve alle grandi major americane che per motivi di taglio di costi hanno deciso di non distribuire più in pellicola e di limitarsi al digitale. «Per questo motivo, ora ci stiamo concentrando sull'acquisizione di più titoli possibili antecedenti al 2013» conferma Boledi. Tutto il complesso, diretto da Matteo Pavesi, si è trasformato in questi ultimi anni nella casa degli appassionati di cinema: vi si svolgono produzioni d'autore, possibili grazie al ricco patrimonio cui poter attingere, e laboratori di tecnologia che permettono, ad esempio attraverso occhiali speciali, la visione di pellicole restaurate. L'ex Manifattura Tabacchi, donata dalla Regione Lombardia al museo, è orami un centro culturale speciale. In futuro, c'è in programma anche l'idea di sfruttare i locali del nuovo archivio per un «museo aperto» che permetta a tutti gli interessati della settima arte di capire come sono fatte e si conservano le pellicole. E se è vero che la Cineteca nazionale di Roma è quella che, in Italia, detiene la copia con i diritti di tutti i film e gode del patrimonio cinematografico maggiore, va detto che per tutto il Settentrione il riferimento per prestiti ai festival, rassegne e sale d'autore è ormai il centro all'ex Manifattura Tabacchi di Milano.

Entro fine anno, a completare il progetto di «hub del cinema», traslocherà nella sede anche la Civica Scuola di Cinema e Televisione della Fondazione Milano che andranno a unirsi al Centro sperimentale di cinematografia, al Mic, e alla Fondazione cineteca italiana.

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