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Aumentano giovani e donne che si "danno all'agricoltura"

Dall'Ue meno fondi, ma aiuti alle imprese dei ragazzi Fenomeno lombardo le aziende under 40 e femminili

Aumentano giovani e donne che si "danno all'agricoltura"

Luci e ombre dall'Europa sull'agricoltura. Vengono tagliati i fondi per la Politica agricola comune, ma si ampliano le possibilità per i giovani. Ed è una scelta, questa, che potrebbe irrobustire una tendenza già in atto in Lombardia: l'aumento del numero dei giovani che scelgono l'attività agricola.

Le imprese under 40, nei dati di settori citati dal gruppo di Forza Italia, sono 4.647, con una «quota rosa» che supera il 23% grazie a 1.087 realtà guidate da donne. Rispetto al 2011, inoltre, l'età media è scesa dai 32,37 anni del 2011 ai 31,95 attuali. In Lombardia, inoltre, sono aumentate del 5,4% le imprese agricole guidate da donne con meno di 35 anni, per un totale di 794 realtà nel 2017.

In Italia il settore agroalimentare ha una sua importanza: rappresenta il 3,8% in termini di valore aggiunto e il 5,8% degli occupati sul totale. La rilevanza del settore è confermata anche su scala europea, dove l'Italia è il terzo produttore dopo Francia e Germania. L'analisi delle aziende agricole lombarde evidenzia come la regione si collochi su livelli superiori alla media nazionale con riferimento alla dimensione media di impresa, alle coltivazioni Dop e Igp e alla diversificazione delle attività.

La Lombardia fa la sua parte e alcuni dei numeri sulla forza dell'agricoltura e dell'agriturismo sono emersi all'assemblea di Coldiretti, venerdì a Milano. Comprensibile che la partita dei fondi all'agricoltura sia stata importante nelle istituzioni europee. «L'agricoltura è uno straordinario valore italiano e lombardo» dice l'eurodeputato europeo di Fi, Stefano Maullu, spiegando queste novità fra luci e ombre: «Decidendo di tagliare i fondi comunitari per la Pac, la Politica agricola comune - spiega Maullu - l'Europa ha sottratto il 7% dei trasferimenti diretti agli agricoltori e circa 20 miliardi in 7 anni. I tagli avranno ripercussioni anche sull'Italia, dove il settore agricolo sta vivendo un periodo di grande difficoltà. Oltre alla perdita di valore aggiunto - circa il 3.4% nel 2017 - il settore agricolo è stato costretto a misurarsi con significative riduzioni nel Pil e nell'occupazione, rispettivamente del 4.4% e del 1.2% nel solo 2017. Il taglio di fondi comunitari giunge in un momento estremamente delicato». «Crediamo che l'Europa abbia commesso un grande errore - aggiunge Maullu - contemporaneamente siamo finalmente riusciti a ottenere il via libera del Parlamento europeo sul report dedicato ai giovani agricoltori, un dossier d'eccezionale importanza che contiene la proposta di migliorare l'accesso ai finanziamenti e di incrementare il totale degli aiuti diretti, portandoli oltre il 2%».

«Siamo molto soddisfatti - conclude l'eurodeputato di Fi - perché in questo modo la crescita dei giovani agricoltori italiani potrà procedere ancora più speditamente e parliamo di un settore che oggi più che mai rappresenta una risorsa significativa per i giovani lombardi».

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