Il centrodestra e la scommessa di Blaise Pascal

Banalizzando la «scommessa» dello scienziato e filosofo seicentesco Blaise Pascal, si può dire che in fondo credere in Dio sia parecchio conveniente. Perché se Dio esiste ci sarà tutto da guadagnare nella beatitudine eterna da trascorrere in Paradiso, se invece Dio non ci dovesse essere non si perderebbe proprio nulla. E in fondo si sarebbe vissuta un'esistenza lieta, rispetto alla ben più triste consapevolezza dell'ateo di finire in polvere.Allo stesso modo parecchio conveniente potrebbe essere per il centrodestra scommettere su Milano e sulla vittoria alle elezioni per il sindaco. Perché sembra di capire che mai come di questi tempi proprio Milano sia diventata decisiva per il futuro e quindi il destino della galassia dei moderati. Qui, infatti, proprio la scelta del candidato sarà il laboratorio dove mettere a punto la formula del futuro centrodestra. Si assegneranno i pesi alle diverse componenti, si stabiliranno le regole di ingaggio tra Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Si deciderà finalmente (anche se non è poi così detto con gli ex democristiani) la reale collocazione degli alfaniani che si chiamano Nuovo centrodestra, ma a Roma stanno al governo con la sinistra e in Lombardia al Pirellone sul Carroccio di Maroni. E si capiranno le effettive intenzioni di Corrado Passera.Ma soprattutto si giocherà la sorte del premier Matteo Renzi e del suo governo, mai così in basso nel gradimento degli italiani. Così come in picchiata sono le azioni del grillini del Movimento 5Stelle. Per questo una vittoria del centrodestra a Milano, magari anche a Roma e perché no anche a Bologna sarebbe un vero e proprio sfratto all'inquilino abusivo (perché mai votato) di Palazzo Chigi. Perché mai nessuno è stato eletto primo ministro a quarant'anni. Nemmeno Renzi.

Ecco perché scegliere un candidato forte e mettere in campo una campagna elettorale extra lusso (magari spendendo quei 4-5 milioni di euro che ormai servono) è l'unica possibilità per il centrodestra di garantirsi un futuro. Non solo a Milano. «Se vincete - diceva Pascal agli atei nei suoi Pensées comparsi postumi - guadagnate tutto. Se perdete, non perdete nulla».

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