Da De Chirico a Vedova, i maestri del '900 privato

A Bottegantica in mostra una trentina di opere provenienti da due grandi collezioni italiane

Mimmo di Marzio

L'attività espositiva milanese, particolarmente prolifica in questa nuova stagione, si arricchisce del contributo prezioso delle gallerie private. Le quali non si limitano a portare avanti il palinsesto dell'arte contemporanea ma offrono spesso importanti approfondimenti sulla storia moderna. Uno di questi è offerta dalla galleria Bottegantica di via Manzoni 45, punto di riferimento in città per il mercato dell'arte ottocentesca, ma che in questa occasione propone la mostra «Novecento privato», una piccola ma interessante esposizione sui maestri del secolo breve, da Giorgio De Chirico a Emilio Vedova. L'omaggio al Novecento si propone come un doveroso omaggio alla storia di una sede, quella di via Manzoni appunto, che fino al 1963 ospitò la gloriosa galleria del Naviglio di Carlo Cardazzo. Qui vennero battezzati e consacrati maestri italiani come Balla, Boccioni, Carrà, De Chirico, De Pisis, Morandi, Scipione, Severini, Sironi; e proprio qui ebbero luogo le prime mostrte italiane delle avanguardie straniere. In mostra, fino al 29 febbraio, figurano trenta opere provenienti esclusivamente da due collezioni private, un aspetto che aggiunge valore all'esposizione che conta alcune chicche inedite o quasi. Il percorso, più emozionale che cronologico, compie un'analisi del panorama artistico che dai primi anni del postimpressionismo si impregnò dei temi lanciati dalle grandi avanguardie europee e del fermento culturale a cavallo tra le due guerre mondiali. In mostra dipinti e opere su carta di maestri di Novecento come mario Sironi («Donna al tavolo» e «Composizione con figure e architetture») dei futuristi Boccioni, Balla, Severini e Crali (di cui spicca un pregevole «Volo sulla città»). Ben rappresentata la ritrattistica, in particolare dall'«Autoritratto» del 1931 di Giorgio De Chirico, e il bellissimo olio di Felice Casorati («Ritratto della sorella Elvira»). Di Sironi, una chicca è rappresentata dallo studio per il mosaico «La giustizia armata con la legge» realizzato al Palazzo di Giustizia nel 1936.

Non mancano esempi pregevoli dell'arte informale come «L'immagine del tempo» di Emilio Vedova; ma forse il pezzo più interessa resta il grande «Omaggio a Seurat» di Massimo Campigli, il maestro folgorato sulla via dell'Etruria.

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