Il destino dell'Europa in un docufilm

«Nessun uomo è un'isola» è un viaggio dal Mediterraneo alle Alpi

Nessun uomo è un'isola è il titolo di un poema tra i più importanti del Seicento, firmato dallo scrittore inglese John Donne. La tesi dell'autore è che ogni persona è parte di un tutto e in esso si integra e si armonizza. Oggi, Nessun uomo è un'isola è anche il titolo del documentario di Dominique Marchais che viene proiettato domani sera alle 21 in Sala Bio al cinema Colosseo. Una sorta di parallelo tra lo spazio geografico - il continente - e il genere umano ospitato. Il film è il racconto di un viaggio in Europa attraverso la conoscenza di uomini e donne che - nel lavoro come in altri versanti della loro quotidianità - pensano a loro stessi come membri di una collettività che ha un destino comune.

Natura e politica, dunque, collaborano nell'individuazione di una popolazione europea che vive lo stesso tempo, si confronta con i medesimi problemi, sa di avere attitudini similari e sogna un avvenire con molti fattori condivisi e condivisibili. La macchina da presa si sposta così dal Mediterraneo alle Alpi, abbracciando in un unico sguardo sia le cooperative siciliane sia i funzionari, gli artigiani e gli architetti dei cantoni svizzeri e del Voralberg austriaco.

Il tratto che li rende omogenei è proprio essere concentrati su obiettivi comuni con la consapevolezza che comune è il destino del continente nel quale si trovano a vivere, nonostante le

diversità che li distinguono. Nessun uomo è un'isola è scontato per i lettori del Giornale che si registreranno sul sito come indicato nel bollino, inserendo il codice sottostante. Ogni prenotazione vale per una persona.

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