La chiamano sindrome «long Covid», colpisce i guariti anche parecchi mesi dopo la fine della malattia. Tra le vittime c'è il consigliere comunale della Lega Gabriele Abbiati, che ieri si è sfogato su Facebook: «Sono due mesi che olfatto e gusto sono andati a pallino. Sono stanco, esausto». Certo, premette, «di fronte a chi non ce l'ha fatta, a chi è in rianimazione o ha danni al cuore, ai polmoni o altri organi non è niente. Però assicuro che psicologicamente è terribile perchè non so più cosa fare, sono emotivamente esausto. E a spaventarmi ancora di più è che ci possa essere altro a livello fisico che non percepisco e non si vede, o che non riacquisterò più il gusto. Però non c'è cura, non ci sono notizie, nessuna terapia, nessun esame. E questo mi abbatte ancora di più».
A parte lo sfogo sui social, Abbiati racconta di essersi contagiato leggermente a marzo 2020, «avevo poca febbre, tosse, delle macchie sulla pelle». A novembre si è sottoposto ad un test sierologico e «i valori dell'immunità indicavano che l'infezione era appena terminata, quindi avevo ripreso il Covid una seconda volta in maniera asintomatica». E a distanza di due mesi, lo scorso gennaio, ha cominciato ad avere quella strana sensazione di amaro in bocca che continua tuttora. Amaro è un eufemismo, «sono una buona forchetta ma mi sto sforzando per mangiare, per necessità, perchè a parte riso, formaggi o prosciutto crudo assomiglia tutto a pesce avariato. E parlo di cacao, pasta col ragù, vino, birra, coca cola, quasi ogni cosa, se mi avvicino a una macchinetta del caffè non sopporto neanche l'odore». Ribadisce che l'aspetto più avvilente, «per me e chi è stato colpito dagli stessi sintomi mesi dopo la malattia, è il timore che possano insorgere altri problemi nel tempo e la totale incertezza sulla durata. Ho consultato vari medici e non sanno fare previsioni».
Abbiati, 34 anni, subentrò in aula nel 2018 a Matteo Salvini. Lo chiamarono il leghista dal cuore tenero, sui social lodava il «latte e Nesquik» ma oggi gli tocca ammettere che ora non riesce a bere «neanche quello». Detto questo, è in piena attività istituzionale.
Da presidente della Commissione Olimpiadi 2026 intende «convocare a breve la Fondazione Milano-Cortina e organizzare un sopralluogo a Santa Giulia per avere garanzie che i tempi per realizzare il PalaItalia saranno rispettati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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