Servono più controlli, e più multe, ma il Comune se ne rende conto, e lo proclama, solo dopo gli eventi più gravi.
Lo testimoniano i numeri che la consigliera di FdI Chiara Valcepina ha ottenuto pochi giorni fa dalla direzione Sicurezza urbana di Palazzo Marino, dopo una richiesta di accesso agli atti. Emerge chiaramente come i recenti sussulti dell'assessore Marco Granelli arrivino dopo anni di inerzia.
«Ho verificato - dice la consigliera - che sono pochissime le sanzioni che il Comune (il cui bilancio ahimè si regge proprio sulle multe alle auto) rilascia nei confronti di ciclisti e conducenti di monopattini».
Dalla risposta degli uffici, risulta intanto che non vi sia stata alcuna sanzione ai monopattini nel corso del 2019, anno in cui sono esplosi come fenomeno, tollerato ma non autorizzato o regolato, e che in tutto il 2020 ne sian state comminate 385, poi salite a 426, per assestarsi sulle 285 in questa prima parte dell'anno (il dato si ferma al 21 luglio). Quanto ai velocipedi, i numeri sono solo in parte più alti: 352 nel 2019, poi 612, 829 e infine 566 in questi sette mesi del 2022. «Da tempo - spiega Valcepina - l'opposizione sta portando all'attenzione del Comune il problema delle bici e monopattini elettrici abbandonati in tutta la città, che ostacolano l'uso corretto dei marciapiedi, e denunciando l'assenza di controlli e regolamentazione». «Come per tanti altri temi ideologici - spiega - l'atteggiamento della giunta è stato quello di negare l'evidenza a scapito della sicurezza dei cittadini, in particolare dei pedoni, e della circolazione stradale, anche e soprattutto di chi ha delle disabilità. Mentre l'auto è stata demonizzata, bici e monopattini sono stati osannati: tollerando di tutto, illudendo i milanesi che questo sia sinonimo di città verde e sostenibile».
È chiaro a tutti che per ridurre incidenti e problemi di viabilità, occorre aumentare i controlli e nel caso anche le sanzioni (oltre che puntare su educazione e sensibilizzazione). Queste sanzioni invece sono partite molto basse, e basse restano, a dispetto dei proclami sbandierati di tanto in tanto. Due al giorno per le bici, poco più di una per i monopattini. «È evidente che Sala e colleghi stiano chiudendo ben più di un occhio per supportare la loro ideologia green (di facciata), spesso fregandosene della sicurezza dei ciclisti, dei conducenti di monopattini, dei pedoni ed accanendosi sempre e solo sugli automobilisti».
Ed eccole, le proposte di Fdi: «Innanzitutto, oltre a pretendere da tutti in maniera più rigorosa il rispetto delle regole, occorre introdurre la possibilità di identificare con maggior certezza chi le infrange.
È necessario anche prevedere un'assicurazione, per evitare di far pesare il costo sociale (termine molto caro al centrosinistra quando spingeva per l'obbligo vaccinale) degli incidenti su tutti i cittadini e che chi rimane danneggiato da un incidente resti senza risarcimento. Chi sbaglia, paghi - insomma - Solo così possiamo tutelare tutti i cittadini e il decoro della nostra città».
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