«Lion» alla ricerca delle sue origini dopo l'adozione

Saroo - che in bengalese significa leone - si perde alla stazione. Ha 4 anni. Vive mesi difficili prima di essere adottato da una coppia australiana che lo alleva con amore. Seppur così lontano dalle sue origini, Saroo ormai cresciuto (Dev Patel) trova la strada per tornare a casa e scoprire che cosa ne resta della sua famiglia. Grazie a sbiaditi ricordi - prima di perdersi gli rimane negli occhi solo una ciminiera - e all'aiuto di Google map, rintraccia la località natale di cui conosceva il nome, peraltro storpiato. Lion di Garth Davis è un film che mescola suggestione e malinconia, lascia commossi, ma non cede a sdolcinature inutili e melense. Racconta una storia realmente accaduta, il protagonista riabbracciò davvero la madre dopo faticose ricerche. Scoprì che il fratello maggiore che lo accompagnava la sera in cui si perse, morì in quella stessa notte.

E soprattutto imparò che l'adozione non sempre è la toppa a una biologia dispettosa, ma può essere una scelta. Dare una seconda opportunità di amore a chi non l'ha avuta. Lion è in corsa per sei statuette: film, attore e attrice non protagonista, fotografia e musica. Per chi vuole commuoversi.

Ariosto

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