"L'Italia c'è" ma Beppe segretario no

Beppe Sala: "Nuovo partito? Non è il mio tempo per la politica nazionale"

"L'Italia c'è" ma Beppe segretario no

«L'Italia c'è», forse, ma Beppe Sala no. Il sindaco ha voluto smentire ieri mattina la «ricostruzione un po' fantasiosa» con cui il Foglio ha parlato di un suo attivismo nella costruzione di un nuovo movimento politico - «L'Italia c'è» - che aggreghi i riformisti (ed eviti un travaso di voti dei delusi M5s verso FdI). Sono citati imprenditori pronti a investire cifre importanti, contatti con le azzurre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, il grillino Luigi Di Maio, il leader di Italia Viva Matteo Renzi. E un sondaggio che vedrebbe questo nuovo partito trainato da Sala veleggiare intorno al 9,7%. Il sindaco precisa che «tra l'altro sono citati anche nomi di persone che io proprio non conosco». Ma «rimane il fatto - puntualizza - che io non posso che continuare a dire che non è il mio tempo per un impegno politico nazionale. Magari non lo sarà neanche mai, perchè la politica è fatta di finestre». Torna però a ripetere che «adesso, con una riconferma a sindaco di Milano così recente, non è il mio tempo, quindi nego che in questo momento e soprattutto per le Politiche dell'anno prossimo ci sia spazio per me».

Sala aveva annunciato l'adesione ad Europa Verde anche se non ha mai preso la tessera, ribadisce che i suoi valori «sono questi, credo nella socialdemocrazia, nell'ecologismo, nell'europeismo e nella partecipazione popolare, non tanto quindi nel centro che ormai credo che significhi poco, ma certamente continuo ad avere la volontà di riformare la nostra politica verso un ecologismo progressista». Detto ciò, torna da capo, «sono consapevole che per acquisire credibilità devo continuare a fare una cosa, governare bene a Milano, e proverò a fare questo».

Eppure continua ad essere tirato per la giacchetta Beppe Sala e forse la parte non gli dispiace, nelle ultime settimane ha dovuto smentire più volte l'ipotesi di candidarsi alle prossime Regionali del 2023 anche se colonnelli del Pd lo starebbero pressando. «Non ci sto pensando. Sono stato rieletto nove mesi fa e non è pensabile, posso aiutare una candidatura del centrosinistra» ha spiegato nei giorni scorsi.

E d'altra parte pure Matteo Renzi, che lo ha invitato come relatore nei giorni scorsi ad una iniziativa sul fisco organizzata da Italia Viva al Palazzo delle Stelline, gli ha appena suggerito di lasciar perdere la Lombardia e proiettarsi a Roma: «Sala è un ottimo sindaco, è stato un ottimo manager e penso che prima o poi dovrà decidere cosa fare da grande. Fossi in lui avrei in mente un orizzonte nazionale, non lombardo: credo che in questa fase abbia un profilo molto interessante». Il diretto interessato (per ora) ha chiuso le due porte, poi si vedrà.

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