«Allora fascio, ancora da queste parti? Probabilmente ti piace prenderle». «Probabilmente non sapete darle così forte», è la coraggiosa risposta, chiusa in una nuvola parlante. A 42 anni dal brutale assassinio di Sergio Ramelli, il diciottenne del Fronte della Gioventù massacrato da militanti di Avanguardia operaia, lo scomodo compito di alzare il velo di tanti ipocriti imbarazzi è affidato a un fumetto. Quello che, nel nostro immaginario, è il linguaggio privilegiato dell'evasione, della leggerezza, del lieto fine e dei supereroi che non muoiono mai, si presta a ridisegnare il profilo di un dramma: le 122 tavole in bianco e nero della graphic novel «Sergio Ramelli. Quando uccidere un fascista non era reato», costate più di un anno di lavoro ai loro autori (sceneggiatura Marco Carucci, disegni Paola Ramella, editore Ferrogallico - 144 pagine, 19 euro), pesano come macigni e ci rimettono sulle spalle e nell'anima il peso terribile di quegli anni d'odio, sangue e morte.
Domani sera la presentazione nella Sala consiliare del Municipio 3 (via Sansovino, 9) con Paola Frassinetti, Ignazio La Russa, l'avvocato Gaetano Pecorella che difese gli imputati e il giudice Guido Salvini che riaprì l'indagine consentendo la condanna dei responsabili e oggi firma la prefazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.