Metrò, riparte la «rossa» M5 (forse) fino a Monza

Scelto il percorso della «lilla» per la Brianza ma il governo dovrà stanziare un miliardo

Chiara Campo

Il fatto certo è che da lunedì prossimo, dopo un anno e mezzo di stop dovuto all'innalzamento della falda acquifera e al fallimento della ditta appaltatrice, possono finalmente ripartire i lavori di prolungamento della M1 da Sesto Fs a Cinisello e Monza Bettola. Due stazioni e 1,9 km di percorso da realizzare in 750 giorni, si prevede che la nuova tratta della «rossa» entrerà in servizio a fine 2019. Il Cipe ha stanziato 23 milioni di risorse lo scorso dicembre - frutto del Patto per la Lombardia tra Regione e Governo -, la delibera è stata pubblicata ad aprile e, passati i lavori all'impresa De Santis che si era classificata seconda, e giusto a tre settimane dal voto per le amministrative a Sesto e Monza, a lunedì gli operai torneranno nelle cinque aree cantiere abbandonate e diventate nel frattempo discariche a cielo aperto o baraccopoli, e inizieranno a recintare e ripulire le aree. Più un annuncio spot, per ora, che una certezza il prolungamento della M5 da Bignami a Cinisello Balsamo verso Monza città, Monza Ospedale San Gerardo e Monza Polo Istituzionale e da San Siro verso Settimo Milanese annunciata ieri con il piano per la M1 dal sindaco Beppe Sala con i colleghi di Monza Roberto Scanagatti, di Sesto Monica Chittò, di Cinisello Siria Trezzi, l'assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte e del Comune Marco Granelli. Mm ha consegnato nei giorni scorsi il Progetto di fattibilità tecnica ed economica e per ora i fondi già stanziati sono i 16 milioni per realizzare entro un anno il progetto definitivo. Solo tra dodici mesi insomma si deciderà se proseguire o accantonare il progetto, e un dettaglio non irrilevante sono i soldi - 1,3 miliardi di euro - che servono a realizzare in circa dieci anni l'opera. «Una metropolitana si fa nella misura in cui il governo ci mette circa il 60% dei costi - ammette Sala -. Io sono ottimista perchè è lo Stato che sta finanziando gli studi, perchè investire milioni per dire poi che non si fa più». Tempo al tempo. Intanto fa un passaggio sui costi del biglietto che «non intendiamo aumentare, anche se si fa con fatica, a Milano il prezzo è più basso rispetto alle altre grandi città metropolitane. Ma almeno l'integrazione tariffaria ora va affrontata e nella campagna per le regionali incalzerò i candidati di ogni parte su questo». Oggi, come ha ricordato Granelli, a Milano il 57% dei cittadini su muove con i mezzi, la percentuale scende al 30% nelle aree che potrebbero essere servite in futuro dalla «lilla». Investire sul prolungamento delle metropolitane, aggiunge Sala, è «un vantaggio per i pendolari e per Milano che fa i conti con 600mila city users al giorno». Per lo sviluppo della M5 in direzione Settimo ci sono due opzioni: la linea può arrivare al capolinea passando da Quinto Romano (4 stazioni, 4,5 km di percorso, 3.300 passeggeri all'ora per direzione e un costo di 428 milioni) o passando da via Novara (4 stazioni, 4 km, 2.700 passeggeri all'ora per direzione, 405 milioni di euro). Tre invece gli scenari verso Monza: le ultime tre fermate (città, San Gerardo e Polo istituzionale) sono comuni, idem le 4 da Bignami a Cinisello-Monza, da lì invece la linea dovrebbe diramarsi verso via Marsala (10 stazioni, 12,1 km, massimo 3.300 passeggeri/ora per direzione e 1,050 mld di costo). L'opzione scelta dal Comune di Monza quindi correrà dal nodo intermodale di Bettola, poi lungo viale Campania, via Marsala, Via Cavallotti, Villa Reale e Parco di Monza, Ospedale San Gerardo e Polo istituzionale.

Il costo di esercizio è stimato in 20-22 milioni l'anno verso Monza e tra 6,3 e 7,1 verso Settimo. Da Sorte l'appello a fare una «battaglia comune per avere dal governo più fondi per il trasporto locale, costantemente in calo».

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