La sinistra persevera. Non le è bastato l'esito disastroso della mozione presentata a maggio contro Giulio Gallera. Quel maldestro tentativo di sfiduciare l'assessore al Welfare aveva prodotto un solo risultato: compattare il centrodestra spaccando l'opposizione, determinando lo stallo della nascente commissione d'inchiesta sul Covid. La mozione presentata ieri contro il governatore lombardo riproduce lo stesso schema. L'impianto è di marca grillina, e non a caso è stata presentata dal 5 Stelle Dario Violi. Il Pd l'ha sostanzialmente subita e il radicale Michele Usuelli ha provato a emendarla, riuscendoci in parte. La questione sarà discussa l'8 settembre e passerà quasi inosservata, cosa che non spiacerà a un Pd sempre più in imbarazzo ma costretto a mostrarsi motivato per gli obblighi che derivano dall'alleanza di governo. Anche questa non produrrà effetti, se non quello di affossare definitivamente la commissione che il centrosinistra ha contribuito a bloccare con le sue divisioni. L'inutilità dell'iniziativa è ciò che ha indotto la consigliera di Italia Viva Patrizia Baffi a sfilarsi, con ragioni che hanno a che fare non tanto con l'accondiscendenza verso la giunta, quanto piuttosto con un'idea diversa della politica, un'idea diversa dagli slogan dei populisti che il Pd ha sposato ormai definitivamente. «È un atto concretamente inutile e lo sanno tutti - spiega - La mozione non passerà e non produrrà effetti. Non è questo il mio modo di intendere la politica. Io credo che il mio compito sia un altro, soprattutto in un momento simile, in cui siamo chiamati responsabilmente a mettere in sicurezza la Lombardia, dando risposte ai cittadini e alle famiglie. Questo, per me, è essere minoranza, in un contesto di stress sistemico come quello generato dalla pandemia: esercitare controlli, proporre migliorie, richiedere integrazioni, raccogliere dati e documenti. In definitiva, servire i cittadini, non le segreterie di partito».
Ovviamente più categorico il «no» del centrodestra. «Dopo aver comodamente atteso il rientro dalle ferie - si legge nella dichiarazione firmata da Roberto Anelli (Lega), Gianluca Comazzi (Forza Italia), Franco Lucente (FdI), Luca Del Gobbo (Noi con l'Italia), Manfredi Palmeri (Epi), Giacomo Basaglia Cosentino (Lombardia Ideale) e Viviana Beccalossi (Misto)- le opposizioni hanno presentato una mozione di sfiducia che non ha raccolto consenso unanime neppure tra le varie componenti della minoranza. Un atto ridicolo e incomprensibile, col solo scopo di ottenere qualche titolo di giornale». «I consiglieri del Pd e del M5S - per il centrodestra - farebbero meglio a condannare l'operato del Governo, che in questi mesi ha gestito l'emergenza in maniera disastrosa. A pochi giorni dalla riapertura delle scuole mancano linee guida precise, la linea schizofrenica tenuta nei confronti delle discoteche ha causato danni enormi, migliaia di partite Iva non hanno ancora ricevuto i finanziamenti promessi.
Per questo - conclude la nota - i consiglieri di maggioranza presenteranno una mozione di sfiducia al Governo: se i lombardi e gli italiani sono in ginocchio la colpa non è certo del presidente Fontana, ma di un esecutivo che fin dal primo giorno si è mostrato incapace di gestire questa emergenza».
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