Nessun dubbio, nessuna nuova indagine: per la Corte d'assise d'appello di Milano, i delitti di Quarto Oggiaro del 2013 sono già chiariti a sufficienza. A uccidere i due fratelli Tatone, eredi di un clan storico della zona, e insieme a loro un incolpevole testimone, fu Antonio Benfante, detto «Tonino Palermo», anche lui navigato protagonista dei traffici di droga.
La condanna all'ergastolo emessa in primo grado è stata confermata ieri sera dalla Corte presieduta dal giudice Sergio Silocchi. Benfante è stato ritenuto colpevole di avere attirato in un boschetto la mattina del 27 ottobre 2013 Emanuele Tatone e il suo amico Paolo Simone, uccidendoli a colpi di pistola; nonchè di avere ammazzato a colpi di fucile, tre giorni dopo, anche Pasquale Tatone, fratello di Emanuele.
La difesa di Benfante aveva chiesto la riapertura del processo per esaminare aspetti mai esplorati in primo grado, come le incongruenze delle analisi
telefoniche e una Marlboro trovata accanto ai corpi, con il dna di uno sconosciuto. E i legali hanno trovato un video che sembra mostrare Benfante, nei momenti cruciali, a distanza dal luogo del delitto. Niente da fare.LF
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