Promesse da marinai e scatti vintage dall'album dei ricordi

Allo spazio Alidem una collezione di 250 «photo trouvée» dall'Ottocento agli anni '50

Simone Finotti

Uno scatto, un attimo rubato. Profili, volti e paesi che hanno il sapore proustiano del tempo perduto e poi ritrovato. Solo che al posto della «madeleine» di Marcel c'è una foto, riemersa dall'oblio dei decenni: un marinaio in divisa che bacia la fidanzata sulla soglia di casa, mentre un amico, o forse solo un compagno di viaggio o di sventura, lo immortala sulla pellicola consegnando quel fuggevole momento alla magia di un eterno presente. Ben presto tutto cambierà: si scioglierà l'abbraccio, l'uomo di mare se ne andrà chissà dove ad affrontare quegli oceani in burrasca che sin dai tempi di Ulisse sono la più compiuta metafora del viaggio della vita. Si immagina qualche lacrima, si intuiscono piccoli rancori e indistinte speranze. Perché i marinai, si sa, «baciano e se ne vanno», come recita il titolo della splendida mostra realizzata da Alidem-L'Arte della fotografia e visitabile allo showroom di via Galvani 24 dal 26 maggio al 27 luglio. Si tratta di una «prima»: non era mai successo che un'ampia e preziosa collezione di «photo trouvée» venisse proposta al pubblico italiano, nonostante questo tipo di immagini siano da tempo oggetto, all'estero, di un vero e proprio culto. Dall'Italia alla Francia, dalla Germania agli Stati Uniti, dall'Unione Sovietica alle Hawaii, dall'Indocina al Giappone, sono oltre 300 le «photo trouvée» in mostra nella galleria milanese di Alidem, realizzate fra fine Ottocento e inizio Novecento e suddivise per categorie: Simboli, Ritratti, Coppie di marinai, Gruppi, Partenza e ritorno a casa, Addestramento, Navigazione, Corvée, Cannoni, Barche, Libera uscita, Riposo, Bevute e feste, Fidanzate, Macchine, Maglietta, Marinai fotografi, Donne vestite da marinai, Bambini, Lettere, Sezione Italia. Tutte rappresentano marinai, e mettono in scena, senza altro filtro che la patina degli anni, un intramontabile mito maschile, atavica icona del coraggio e della volontà di sfidare ogni più recondita paura. «È l'incanto delle photo trouvée, un patrimonio di splendide immagini d'arte, che grazie a un paziente lavoro di ricerca, vaglio e attenta selezione fra soffitte, mercatini e garage (un anno intero è durata la cernita), riprendono vita dagli abissi di epoche dimenticate», spiega Pompeo Locatelli, founder e anima di Alidem, che confessa di essere rimasto folgorato da questi splendidi scatti che parlano di tempi e luoghi dimenticati. Sono quasi tutte foto anonime, ma di qualità artistica, fatte con le prime snapshot cameras Kodak e Agfa.

Ciascuna ha una storia da raccontare: c'è chi scherza fra compagni, chi si rilassa in libera uscita, chi si addestra, chi beve, gioca a carte o stringe fra le braccia una bellezza esotica e si perde fra amori fugaci, chi posa orgoglioso con mostrine e berretto bianco. Ecco cosa fanno i marinai, da secoli.

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