una proposta in corner a Maroni: sospendere il referendum («inutile e troppo costoso») e cominciare subito le trattative con Roma per ottenere l'autonomia. Niente da fare. Nemmeno una riunione a porte chiuse è servita a trovare un accordo. La maggioranza vuole assolutamente consultare i cittadini. E pazienza se il risultato è stato portato a casa grazie al solo appoggio dei grillini. L'importante è che il referendum si faccia.
«La forza del referendum - spiega il presidente Roberto Maroni - è questa: se io vado a Roma con il voto dei 10 milioni di lombardi non esprimo la posizione del presidente della Regione leghista che va a cercare qualche vantaggio ma quella del popolo lombardo». La voce dei lombardi è irrinunciabile.
Anche perché in ballo c'è una rivincita contro il decreto salva-Lazio: «Noi ci facciamo un mazzo così per rispettare il patto di stabilità mentre il Lazio non pagherà alcuna sanzione per aver sforato».
Convito sulla necessità del referendum anche il presidente dell'aula Raffaele Cattaneo: «Siamo di fronte a un centralismo di ritorno che allarma. Il referendum serve a dare forza politica alle richieste di Regione attraverso la legittimazione del voto popolare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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