Stop alle accuse ingiuste: la Lombardia nelle vaccinazioni ha dati in linea con le Regioni che vanno meglio. Un pezzo importante del governo difende la Lombardia. Non nega i problemi che sono stati riscontrati, ma si oppone a una campagna che tende a ingigantirli e a enfatizzarli per ragioni politiche.
Di questo pezzo di governo non fa parte solo il centrodestra, come naturale che sia visto il «colore politico» della giunta regionale. Oggi si iscrive fra i difensori della Lombardia anche un viceministro di estrazione grillina ma dal notevole curriculum professionale e accademico: il numero due del ministero della Salute Paolo Sileri, uno dei pochi - in quota al Movimento 5 Stelle - che abbiano goduto anche in questo faticosissimo anno di stima e di considerazione trasversali, tanto da meritare una conferma nel governo di Mario Draghi, praticamente senza contestazioni di sorta.
«Ho sempre difeso il sistema lombardo - ha detto ieri Sileri nel corso di a «Domenica In» su RaiUno - era quel sistema al quale prima ti rivolgevi se avevi un tumore grave». «Basta puntare il dito - ha aggiunto - i numeri attuali sono in linea con le Regioni che vanno meglio. Il Lazio è al 52% sulle prime dosi, la Lombardia ha recuperato e sta al 47%. La Lombardia colmerà tutti i disagi che ci sono stati prima. E lo stesso vale per la Calabria, anche questa Regione non è così indietro. L'Italia davvero sta facendo il salto di qualità che era atteso. Ci saranno centri vaccinali mobili e arriveremo a 500mila dosi a metà aprile».
Parole coraggiose per un esponente del governo di area 5 Stelle. Ma Sileri in questo anno ha avuto, oltre a un alto livello di esposizione, anche un ampio margine di autonomia, grazie appunto al suo profilo spiccatamente tecnico. Laureato in Chirurgia a Roma, dove ha conseguito specializzazione e dottorato di ricerca, oltre ad aver lavorato come chirurgo Sileri può vantare anche una notevole carriera accademica, prima della candidatura con il Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche del 2018, nelle quali è stato eletto al Senato e poi alla presidenza della commissione Sanità, retta per un anno fino all'ingresso nel governo «Conte 2» come viceministro, confermato (come sottosegretario) nel governo Draghi.
Dopo la sua uscita, probabilmente, ora per gli esponenti della sinistra più accaniti contro la giunta regionale sarà un po' più difficile portare avanti la campagna anti-lombarda di cui ha parlato nei giorni scorsi il presidente della Regione Attilio Fontana.
Ieri, intanto, la situazione ha continuato lievemente a migliorare. «L'augurio e la speranza è ritrovare presto la serenità di cui abbiamo bisogno - ha detto lo stesso governatore Fontana, pubblicando un breve messaggio nel giorno della domenica delle Palme e del suo compleanno - I dati epidemiologici in Lombardia offrono segnali di miglioramento; da dopo Pasqua l'obiettivo è avviare la vaccinazione di massa e riaprire le attività per il ritorno alla normalità».
E con questo ha confermato le anticipazioni secondo le quali da oggi la Lombardia farà pressing sul governo, come il centrodestra, per consentire una riapertura in sicurezza delle attività economiche, ormai in grave difficoltà dopo mesi di chiusure.
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