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Il teatro Libero tra follia, provocazione e cronaca

Bisogna essere coraggiosi per chiamare una stagione teatrale Cose da matti. Eppure Corrado Accordino e Manuel Renga, direttori artistici del teatro Libero, sostengono che la «follia sia un metodo sano per uscire dall'ordinario». E quindi ecco spettacoli di vario genere e che affrontano temi diversi, vicini alla contemporaneità: si parte con Così tanta bellezza, in scena fino a domani ma dal 4 al 7 ottobre si parlerà di paura ne La lotta al terrore di Lucia Franchi e Luca Ricci. Il problema, in casi di angoscia, è la disorganizzazione delle forze che dovrebbero combatterla. Fragili, dall'11 al 14 ottobre, racconta il tentativo di suicidio di due ragazze sul cornicione della scuola, mentre La madre dei ragazzi, dal 16 al 18 novembre, porta in primo piano Felicia Impastato che ha chiesto allo Stato di punire l'assassinio del figlio Peppino, ucciso dalla mafia.

C'è spazio per la musica in MedeAssolo S-Concert, dove una Medea impazzita per la perdita dei figli è tormentata dai fantasmi del passato. Dopo Shakespeare in siciliano con Sugnu o non sugnu 2.0 dal 14 al 16 dicembre, ecco Malamore (10-20 gennaio) uno spettacolo su un Re Lear mai andato in scena dopo mesi di prove e la fine di un rapporto sentimentale. Si parla di omosessualità in Mille bolle blu, 22-24 febbraio, e terrorismo con Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono dal 28 febbraio al 10 marzo.

Il nuovo lavoro di Accordino andrà in scena dal 15 al 17 marzo e racconta la serata di tre amici che si ritrovano in casa dopo diversi anni. Dal 6 al 16 giugno chiude F.C.A. Fascismi Alcolismi Comunismi, ispirato a fatti di cronaca.

MCB

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