Il ministro «Atenei estranei alla riforma»

Davanti a studenti che occupano, docenti che strillano e lezioni in piazza, al ministro dell’Istruzione è venuto un dubbio: ma che c’entra l’università. «Non trovo motivazioni plausibili - ha detto Mariastella Gelmini a Studio Aperto - per una protesta che è riferita a un decreto che nulla ha a che fare con l’università e nemmeno con la scuola superiore. Eppure le università sono occupate e molti ragazzi sono scesi in piazza: significa che il contenuto del decreto non è ben noto a tutti». Il ministro si è rivolto in particolare agli universitari: «Questo governo ha ereditato una spesa per la scuola di 43 miliardi euro - ha continuato il ministro - dove però il 97% se ne va per spese correnti. È chiaro che se vogliamo guardare al futuro occorre rivedere i meccanismi di spesa».

Il ministro ha le idee chiare anche su cosa fare nei confronti dei docenti: «Pagare meglio gli insegnanti, aumentare la presenza dei giovani dentro l’università e svecchiare la classe dirigente. La difesa comoda dello status quo non è più possibile».

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