Mitrofan Tzi & C.

Nell’anno 1900 in Cina scoppiò la violentissima rivolta dei cosiddetti «boxers». Si trattava di una delle tante società segrete diffuse in Cina e i suoi membri si facevano chiamare i «pugni». Erano riusciti a coinvolgere nel loro progetto di espellere tutti gli occidentali grosse bande di fanatici xenofobi che se la prendevano soprattutto con i missionari stranieri e menavano strage tra i convertiti locali. Mitrofan Tzi era un cinese che era stato battezzato da missionari russi ed era diventato sacerdote. Nell’estate di quell’anno il quartiere della legazioni estere a Pechino venne assaltato e assediato, con la tacita complicità dell'imperatrice. Tutte le missioni furono devastate e moltissimi cristiani trovarono il martirio. Toccò anche alla missione russa, naturalmente. Padre Mitrofan Tzi venne bestialmente torturato e ucciso. La stessa sorte subì la maggior parte dei convertiti che abitavano nei dintorni, in totale duecentoventuno persone compresi donne, vecchi e bambini. Due anni dopo, le spoglie dei martiri vennero tumulate in una grande chiesa-ossario a loro intitolata. Ma nel 1957, a causa della tensione tra Unione Sovietica e Repubblica Popolare Cinese, la chiesa venne distrutta. Le reliquie, però, erano state preventivamente trasferite nel cimitero russo alla periferia di Pechino.

Tuttavia, neanche qui ebbero pace, dal momento che nel 1986 il governo cinese decise di creare un lago artificiale proprio in quel luogo, sommergendo per sempre il cimitero. Nel 1996 padre Mitrofani Tzi e i duecentoventuno martiri cinesi sono stati ufficialmente canonizzati.

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