Elena Banfi
Negli spazi della Dogana, allo scoccare di mezzogiorno di giovedì 16 giugno, la moda di Lucio Vanotti porterà una ventata di Rinascimento sulla passerella a lui riservata da Pitti Italics. Il programma che supporta le nuove generazioni di fashion designer italiani con grandi potenzialità internazionali, accende i riflettori su uno dei nomi più promettenti, nelle cui mani il rigore dei tagli e la purezza delle forme diventano poesia. Bergamasco, classe 1975, diplomato all'Istituto Marangoni di Milano, nel 2004 lancia la collezione February, nel 2012 è selezionato tra i finalisti di «Who's on next?», l'anno dopo vince il premio «White Inside Award». La svolta arriva nel 2016, quando Giorgio Armani lo sostiene come giovane creativo e lo invita a sfilare negli spazi dell'Armani/Teatro. Appassionato di arte e architettura d'interni, spiega: «Alla base di tutto c'è la mia scelta estetica, che si avvicina al razionalismo e all'arte classica italiana, al design dagli anni '30 al Rinascimento. Poi, mi lascio guidare dalla quotidianità, unisco pulizia e utilità per conferire a ogni abito una libertà di interpretazione e movimento fondamentali». A Pitti Uomo, Vanotti presenta la collezione PE 2017: «L'abbiamo chiamata usando i tempi musicali come Adagio, Allegro, Andante, tra i pochi termini italiani universalmente riconosciuti», svela. E, sui capi che sfileranno, dedicati per metà all'universo maschile e per l'altra metà alla donna, con tanti outfit no gender perfetti per entrambi i sessi, racconta: «Hanno chiari riferimenti all'opera di Masaccio. Il gioco sta nel portare tocchi di Rinascimento nella moda contemporanea». Sfida che promette di emozionare a partire dalla scelta dei colori, che catapultano nella Cappella Brancacci: ingentiliti da una patina che li rende simili a quelli usati dall'artista nei suoi affreschi, dipingono camicie/tunica, giacche e cappe, abiti fluidi, creazioni minimali. Desiderabili perché private del superfluo, interessanti perché frutto di un esercizio di sottrazione unico.
Di una bellezza semplice e raffinata, proprio come il modello a cui Vanotti confida di essersi già affezionato, una maglia-cappa con volumi che ricordano i capispalla del XV secolo. In color cotto, un caldo rosso fiorentino che scandisce la collezione e che promette di essere una delle sfumature più intriganti della prossima primavera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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