Per difendere il marito ha rischiato di essere arrestata lei. Momenti di tensione si sono registrati ieri mattina davanti alle aule della corte dappello di Genova: una donna è stata fatta allontanare ed ha rischiato larresto per le sue grida e proteste alla lettura di una sentenza che confermava la condanna del marito per violenza sessuale, nonostante una testimonianza lo scagionasse.
La vicenda riguardava la revisione di un processo per violenza sessuale a carico di Santo Grande, un toscano arrestato nel 1999 a Firenze. Luomo era stato condannato sia in primo sia in secondo grado per le accuse rivoltegli da una presunta vittima di violenza sessuale continuata, da agosto 1998 fino al giugno del 1999. Luomo era stato condannato nonostante si professasse innocente: i giudici avevano ritenuto attendibili le testimonianze della presunta vittima.
In carcere, però, il detenuto era venuto a sapere che la presunta vittima si era inventata tutto, grazie al suo compagno di cella la cui fidanzata lavorava proprio con la ragazza.
Luomo era riuscito a ricostruire i fatti proprio ascoltando il compagno di cella con il quale si era confidato.
Secondo quanto raccontato dal suo compagno di cella, la fidanzata aveva raccolto le confidenze della donna che ammetteva di essersi inventata tutto. Il difensore, lavvocato Leonardo Moretti, era così riuscito a far riaprire il processo e ieri in aula, dinnanzi alla corte dappello, la donna che aveva raccolto la confidenza della presunta vittima, ha confermato tutto.
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