Il bimbo sgozza orsacchiotti protagonista di una nuova minaccia pro-Is

Il meschino obiettivo della sigla pro-Is Greenb1rds è instillare la paura armando e violando l’innocenza di un bimbo

Il bimbo sgozza orsacchiotti protagonista di una nuova minaccia pro-Is

Un nuovo artwork della sigla pro-Is Greenb1rds è stata diffuso poche ore fa su Telegram con protagonista il bimbo “sgozza orsacchiotti”. Non si tratta di una produzione ufficiale dello Stato islamico. La sfera di influenza della strategia del terrorismo è nel campo psicologico. Questa non è una guerra informatica, ma di contenuti.

Questa è la nostra contro propaganda

Terrorismo, sigla pro-Is Greenb1rds

Abbiamo seguito con particolare attenzione questo nuovo autore pro-Is, archiviando tutte le sue undici produzioni fino ad oggi rilasciate su Telegram. Inizialmente temevamo che Greenb1rds si ricollegasse ad un qualche tipo di azione da collegare ai “martiri” (virgolettato cosi da rispettare la vera comunità musulmana). Dopo averlo studiato possiamo affermare che Greenb1rds è il nome prescelto da una nuova sigla pro-Is. Attiva da circa tre mesi, colui che si cela dietro Greenb1rds ha costantemente curato la grafica dei suoi loghi, effettuando differenti restyling nel tempo. Anche quel numero 1 inserito nella parola Greenb1rds è un esplicito riferimento al tawhid, l’ossessione del monoteismo assoluto. Greenb1rds odia particolarmente Londra. Nella maggior parte delle sue vignette, l’autore invoca ogni tipo di calamità contro la capitale inglese. Anche il nome scelto, “uccelli verdi”, si ricollega ai martiri ed alla garanzia di finire in paradiso con il massimo dei privilegi. Si tratta di una distorta interpretazione dei Testi Sacri. Il martire, secondo la visione jihadista, come ricompensa in Paradiso riceverebbe ogni tipo di beneficio terreno, esaltato oltre ogni limite di concezione temporale. Alla stregua dei messaggi in presenza di uccelli verdi anche il leone, divenuto un motivo chiave nella propaganda jihadista come simbolo di onore o per designare un martire. Il leone è una figura importante per l'arte e la cultura islamica. Evoca doti di coraggio, forza e valore. Secondo la tradizione islamica, la frase “il leone giacerà con l'agnello” è utilizzata per descrivere la pace escatologica che sarà costituita sotto un sovrano giusto e degno nel giorno del giudizio. Le vignette Greenb1rds potrebbero essere opera di un autore solitario.

Il ruolo dei simpatizzanti

I simpatizzanti sono divenuti essenziali per la sopravvivenza dell'organizzazione terroristica sulla rete. Per alimentare quella falsa idea di insurrezione jihadista globale, lo Stato islamico non può più fare a meno dei suoi simpatizzanti e delle loro reti di diffusione non attenzionate dalle autorità. L'efficacia dei simpatizzanti, nonostante siano stati consacrati a mujaeddin dallo stesso al-Baghdadi, sarà sempre marginale. Senza un'azione fisica di supporto nel mondo reale che possa dare credibilità alle loro minacce, il ruolo dei simpatizzanti è destinato a rimanere irrilevante. Fino ad oggi non vi è alcun collegamento tra i media operative del nucleo centrale dell’organizzazione terroristica ed i simpatizzanti.

E' il solo messaggio dello Stato islamico tramite i suoi canali Idra (al-Naba, Islamic State ed Amaq del Central Media Diwan) ad avere l'autorità necessaria per innescare i distaccamenti o consacrare le loro operazioni per attacchi pianificati e su larga scala. I simpatizzanti continueranno ad invocare un qualsiasi evento che possa essere ricollegato al terrorismo islamico e rivendicato dall'organizzazione terroristica.

Un appunto sulla parola martire

Secondo l'Islam la parola Shahid (martire), è uno dei 99 Nomi di Dio ("A Dio appartengono i nomi più belli: invocatelo con quelli"). Nella distorta interpretazione dei Testi Sacri effettuata dalle organizzazioni terroristiche, l'operazione di martirio è intesa come un atto di adorazione nei confronti di Dio. Il concetto della missione divina è stato esposto negli ultimi tre numeri del settimanale al-Naba.

"Il martire trova Dio in modo attivo. Entusiasta ed esigente, il martire deve testimoniare l'amore di Dio. La jihad è un atto di adorazione del martire nei confronti di Dio davanti al diavolo tentatore che tende ad allontanarlo dalla sua missione".

Il linguaggio è strumento di influenza con forme metriche strutturate per riflettere la visione di una realtà. E' il linguaggio a definire le azioni accessibili e delegittimare le altre percezioni del mondo.

Il bimbo sgozza orsacchiotti dello Stato islamico

Così come avvenuto per altre opere simili (ufficiali e non) pubblicate sulla rete in questi anni, procediamo con l’analisi dell'artwork. Non si tratta di una minaccia ufficiale, ma di una produzione pro-Is, Isis-linked group o Isis-aligned. Questa distinzione (non sempre rilevata) è fondamentale. Purtroppo non sempre è stata rilevata, ad esclusivo vantaggio della propaganda jihadista. Non vi è alcun collegamento tra i media operative del nucleo centrale dell’organizzazione terroristica ed i simpatizzanti dei gruppi pro-Is. I simpatizzanti non possiedono autorità, quindi non possono ordinare attacchi. La leadership jihadista si è sempre basata su un nutrito numero self-starters e fanatici opportunisti che traggono ispirazione prevalentemente dalle guide disponibili sulla rete. Per lo Stato islamico, la gratuita cassa di risonanza della rete è essenziale sia per continuare ad attirare reclute che per preservare la lealtà dei seguaci.

Tralasciamo il solito testo dell'artwork. Non sono richieste particolari capacità di analisi, l’artwork realizzato è fin troppo semplice. Il fine di Greenb1rds non è la risonanza mediatica grazie all'alta qualità dell'artwork. Complessivamente, infatti, la qualità dell’opera è scarsa. Solitamente la risonanza mediatica dipende dalla qualità dell'artwork, per una lezione appresa nel tempo da terroristi e simpatizzanti. Una buona resa grafica conferisce credibilità e profondità strategica digitale a minacce e dichiarazioni. Alcune minacce rivolte contro il Vaticano, ad esempio, non furono prese in considerazione dai media occidentali poiché di bassissima qualità. Ecco perchè i terroristi dello Stato islamico amano film e videogames, per l'immediata disponibilità di immagini e sequenze video di elevata qualità.

Tuttavia Greenb1rds è ben consapevole degli effetti emotivi che avrà la foto di quel bambino anche se visivamente di scarsa qualità. Il fine dell'autore, quindi, è la resa psicologica. Il bimbo armato di coltello nell’artwork è balzato agli onori della cronaca nell’agosto del 2015, quando fu protagonista di un video ufficiale dello Stato islamico che fece il giro del mondo. Armato di un coltello, il bimbo era stato filmato mentre decapitava il suo povero orsacchiotto. Sullo sfondo la bandiera nera dello Stato islamico. Abbiamo analizzato in diverse occasioni il ruolo dei bambini all’interno delle organizzazioni terroristiche ed il loro impiego sul campo di battaglia. Ricordiamo, ad esempio, il testimonial scelto dallo Stato islamico per reclutare i bambini da impiegare in operazioni suicide. Lo scorso giugno, i simpatizzanti invocarono l'utilizzo dei bambini dello Stato islamico per devastare con cinture esplosive la capitale inglese. L’ultimo artwork di Greenb1rds sfrutta i medesimi cliché dei più tradizionali film horror: mettete un bimbo indemoniato in un film ed otterrete una reazione emotiva diversa nel pubblico. Il meschino obiettivo di Greenb1rds è instillare la paura armando e violando l’innocenza di un bimbo. Un tentativo di elevare la sfera del terrorismo in qualcosa di sovrannaturale ed implacabile. Nulla di più sbagliato. I terroristi sono soltanto uomini malvagi che vogliono farci del male. Sono uomini e noi dobbiamo proteggere chi amiamo. Il terrorismo è un’ideologia per una guerra di contenuti.

L’utilizzo prudente della comunicazione e la comprensione costante della situazione, formano il nucleo della risposta psicologica al terrorismo. Il nostro fine è quello di screditare la jihad mediatica di simpatizzanti e terroristi, confutando quell'illusorio piano di terrore e coordinamento globale.

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