Due bombardieri strategici russi T-95 sono stati intercettati dagli Stati Uniti al largo delle coste della California e dell'Alaska. È successo il 4 luglio, ma il Pentagono ha diffuso la notizia solo ieri con una nota poi ripresa de diversi media americani.
Il bombardiere T-95 è uno degli aerei militari più longevo. È stato progettato nel 1954 ed ha servito a lungo l'aviazione Sovietica e più volte è finito coinvolto in incontri ravvicinati con i caccia dei paesi occidentali. Dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine dell'Unione Sovietica, la riduzione delle spese militari imposte alla Forze Armate russe da parte dei presidenti che si sono susseguiti avevano mandato il bombardiere strategico in pensione. O questo, almeno, è quello che si pensava.
Nel 2007, invece, Putin ha annunciato la ripresa dei voli di ricognizione e l'aviazione russa ha così rimesso in moto i diversi T-95 di cui erano dotate le sue rimesse. A più di venti anni dalla fine della guerra fredda, gli incontri ad alta quota tra caccia americani e bombardieri russi torna ad essere un fatto di attualità.
Secondo le fonti del dipartimenti della Difesa Usa, infatti, i bombardieri russi sono arrivati nelle acque internazionali a 12 miglia dalle coste statunitensi. A quel punto due caccia F-22 dell'aviazione americana si sono alzati in volo per intercettare quelli di Putin di fronte all'Alaska, mentre in California la missione di scramble è stata affidata ad un caccia F-15.
La tensione dei cieli è tornata ad essere un fattore importante delle relazioni internazionali tra Usa e Russia. L'equilibrio politico e militare è instabile, e lo dimostrano sia la scelta della Nato di schierare armi e truppe ai confini orientali dell'Europa, sia la nuova corsa agli armamenti che sta caratterizzando le scelte in tema di politica di Difesa sia della Russia che dei paesi Occidentali.
Ed è forse una beffa del destino il fatto
che lo scontro nei cieli tra bombardieri russi e caccia americani sia avvenuto proprio nel momento in cui Vladimir Putin chiamava Barack Obama per augurare al presidente americano un "felice giorno dell'Indipendenza".
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