Coronavirus

Boris Johnson è guarito: il test negativo al Covid 19

Adesso c'è la conferma ufficiale: il premier britannico Boris Johnson è guarito definitivamente. Il test ospedaliero ha dato esito negativo. Con la fidanzata, anche lei in fase di guarigione, si è ritirato nella residenza estiva britannica di Chequers

Boris Johnson è guarito: il test negativo al Covid 19

Boris Johnson è ufficialmente guarito: il test che aveva effettuato prima di essere dimesso dall'ospedale è risultato negativo. Fino a questo momento non c'era stata alcuna conferma ufficiale da parte dello staff del premier britannico che è arrivata soltanto poche ore fa.

Sì, posso dire che il primo ministro è risultato negativo, del resto questa è la procedura adottata in Regno Unito prima di esser dimessi dall’ospedale”, ha dichiarato a Repubblica il portavoce ufficiale del premier britannico.

"It's hard to find the words"

"È difficile trovare le parole per esprimere la mia gratitudine al servizio sanitario nazionale per avermi salvato la vita", sono state queste le prime parole di Johnson appena rientrato nella sua residenza dopo i giorni difficili trascorsi al St Thomas Hospital, di cui tre in terapia intensiva. La gratitudine è ovviamente riferita ai medici che lo hanno curato, ringraziandoli per avergli salvato la vita.

"Poteva accadere di tutto"

"Ci sono state 48 ore in cui sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa”, ha affermato il premier britanico. Fortunatamente, la sua degenza è stata meno lunga di tanti altri sfortunati pazienti in giro per il mondo. Nella giornata di ieri è rientrato nella sua "casa", più che altro la magnifica Chequers, residenza estiva dei primi ministri di Chequers insieme alla “first fidanzata” e futura moglie Carrie Symonds, incinta di sette mesi e anche lei in fase di guarigione dopo alcuni sintomi da Covid nei giorni scorsi.

La malattia

Johnson era risultato positivo all’infezione il 27 marzo scorso: da quel giorno si era isolato a Downing Street ma aveva continuato a lavorare tanto da aver presieduto le riunioni del governo in videoconferenza. In seguito, l'aggravarsi dei sintomi lo hanno costretto al ricovero ospedalierio appena pochi minuti prima di un raro messaggio televisivo della Regina Elisabetta alla nazione. Dopo un ulteriore peggioramento delle condizioni, lunedì scorso era stato trasferito in terapia intensiva da dove è uscito tre giorni dopo, giovedì.

I ringraziamenti di Johnson

Nel video di ieri il premier, visibilmente provato e pallido, ha ringraziato tutti i medici e la “meravigliosa" sanità pubblica britannica che “mi ha salvato la vita”. In particolare, Johnson si è soffermato su due infermieri che “sono stati al mio fianco ogni secondo e senza di loro non sarei qui: Jenny dalla Nuova Zelanda e Luis, dal Portogallo”: le persone oggetto di ringrazimento sono la neozelandese Jenny McGee e il giovane portoghese Luis Pitarma, soprannominati gli “angeli di Boris”, come li ha definiti il tabloid britannico The Sun.

Il Prof. Camporota nello staff ospedaliero

Non dimentichiamoci che, dell'equipe medica che ha curato Johnson, fa parte anche il nostro Prof. Luigi Camporota, eccellenza italiana nel campo delle malattie respiratorie.

Catanzarese di nascita, il50enne medico lavora da 15 anni nei reparti di terapia intensiva del St Thomas, probabilmente la migliore struttura del Regno Unito anti-Covid.

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