Brexit, May verso il voto di sfiducia. Il negoziatore Ue: "No deal è vicino"

Dopo la bocciatura dell'accordo negoziato con l'Ue, oggi si vota la sfiducia alla premier Theresa May

Brexit, May verso il voto di sfiducia. Il negoziatore Ue: "No deal è vicino"

Dopo la bocciatura da parte dei parlamentari britannici dell'accordo sulla Brexit, Theresa May deve ora affrontare un altro voto cruciale. Quello della sfiducia contro il suo governo, che il leader laburista Jeremy Corbyn ha presentato alla Camera dei Comuni. "Questo esecutivo ha fallito, non può governare", ha dichiarato Corbyn.

Come riporta Repubblica, se la May dovesse cadere, la sua carriera politica sarebbe finita per smepre. Se dovesse farcela, ricomincerà tutto daccapo per un nuovo accordo al fine di allontanare lo spauracchio del 29 marzo. Ma lo stallo resterebbe lo stesso.

Le reazioni

Per questo si pensa di rinviare la deadline dell'uscita dall'Ue. Cosa non facile dato che Londra deve chiedere il permesso ai 27 membri Ue.

"Non ci saranno pressioni esterne da parte dell'Unione Europea su Londra mentre il Regno Unito lavora ad una nuova soluzione. Non possono esserci nuovi negoziati", ha affermato Angela Merkel. "Abbiamo già raggiunto il limite di quello che potevamo fare nel contesto dell'accordo. Per risolvere un problema di politica interna britannica non possiamo non difendere gli interessi degli europei", hanno replicato dall'Eliseo.

Il capo negoziatore europeo, Michel Barnier, oggi ha ricordato che il "no deal è sempre più vicino". "Aspettiamo che i britannici facciano delle proposte. Noi certamente non possiamo cambiare il contenuto dell'accordo, come ha detto Barnier. Se la proposta di Londra dovesse essere più ambiziosa, potremmo essere più ambiziosi, ma rebus sic stantibus non si cambia", ha dichiarato il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

Un voto cruciale

Questa sera Theresa May conoscerà il suo destino. Il dibattito alla Camera è iniziato e il voto è previsto intorno alle 20 italiane.

L'obiettivo della sinistra è di mettere in minoranza l’esecutivo e andare subito alle elezioni anticipate. Ma la maggioranza dei conservatori, pur scontenti, teme la possibilità di Corbyn nuovo primo ministro. Sarà un'altra giornata di attesa per il Regno Unito e l'Europa.

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