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La Corea del Nord spara ancora: un altro test missilistico

La Corea del Nord ha sparato altri due missili: è il settimo test di Pyongyang nell'ultimo mese. In Estremo Oriente sale nuovamente la tensione

La Corea del Nord spara ancora: un altro test missilistico

Clima incandescente in Estremo Oriente, dove la Corea del Nord ha lanciato altri due missili scatenando le reazioni di Corea del Sud e Giappone.

A rendere noto il settimo test nordcoreano nell'arco dell'ultimo mese è stato il governo di Seul, secondo cui Pyongyang ha sparato due proiettili non identificati dalla costa orientale del paese verso il Mar del Giappone

I proiettili, spiega l'agenzia sudcoreana Yonhap, dovrebbero essere missili balistici a corto raggio, gli stessi testati nei giorni scorsi. I razzi sono partiti dalla città di Sondok, situata nella provincia di South Hamgyong; il primo alle 6:45 ore locali, il secondo alle 7:02, cioè quando in Italia era ormai notte inoltrata. Hanno volato entrambi per circa 380 chilometri raggiungendo i 97 chilometri di altitudine e toccando una velocità massima di 6,5 mach (circa 8000 chilometri orari).

La Corea del Nord è tornata a sparare missili lo scorso 25 luglio, rompendo una pausa durata 17 mesi. Per quale motivo? Due sono le ragioni che hanno spinto i nordcoreani a riprendere le ostilità: le esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti, andate in scena dal 5 al 20 agosto, e la volontà di testare un nuovo tipo di arma.

Le reazioni all'ultimo test di Pyongyang

Le reazioni non sono tardate ad arrivare. I vertici militari della Corea del Sud stanno monitorando la situazione in caso di ulteriori lanci e "sono pronti ad agire”.

Donald Trump non sembra, invece, essere preoccupato: “Kim Jong Un è stato abbastanza sincero con me – ha detto il presidente all'Associated PressA lui piace testare i missili, ma non abbiamo mai stretto un accordo per limitare i missili a corto raggio. Vedremo cosa accadrà”.

Il Giappone ha espresso preoccupazione per quella che è stata definita dal ministro della Difesa nipponico, Takeshi Iwaya, “una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu”. Tokyo sostiene inoltre che Pyongyang stia approfittando della disputa diplomatica in corso tra Corea del Sud e Giappone per testare i propri missili in assoluta tranquillità.

La Corea del Nord, per bocca del ministro degli Esteri, Ri Yong Ho, ha fatto sapere che Pyongyang resterà “la più grande minaccia americana” fino a che Washington non ritirerà le sanzioni che ha imposto sul paese nordcoreano.

Il ministro ha poi attaccato il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, definendolo una “tossina irriducibile della diplomazia statunitense” e sostenendo che da lui “non ci si può aspettare niente di decente”.

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