Un allarme dagli esperti Usa: "Ci sarà seconda ondata. E ancora più pericolosa"

L'allarme lanciato dal direttore del Centers for Disease Control and Prevention sul Washington Post fa saltare i nervi anche a Trump, che prepara la riapertura di 20 Stati: Redfield deve correggere il tiro, richiamato su un palco dal presidente

Un allarme dagli esperti Usa: "Ci sarà seconda ondata. E ancora più pericolosa"

Negli Stati Uniti è forte il timore che una seconda ondata di casi di Coronavirus, prevedibile presumibilmente a partire dall'autunno prossimo, possa avere un impatto ancora peggiore di quella tuttora in corso, specie proprio a causa delle condizioni in cui potrebbe venire a verificarsi.

L'allarme è stato lanciato dal direttore del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) Robert Redfield, durante un'intervista rilasciata al Washington Post. "Esiste la possibilità che l'assalto del Coronavirus alla nostra nazione nel corso del prossimo inverno possa essere più duro di quello che stiamo ancora fronteggiando”, ha commentato Redfield.

Secondo le stime ufficiali al momento negli Stati Uniti sono 849mila complessivamente i cittadini colpiti dal virus Sars-Cov-2, mentre il numero di vittime ha superato le 47mila unità. A pagare il prezzo più alto è lo stato di New York, con 262mila contagiati ed oltre 20mila morti, più un numero di casi ancora attivi che vede colpiti circa 212mila cittadini. Numeri pesanti ed in continua evoluzione, ma la paura che una seconda ondata possa avere conseguenze ancora più catastrofiche è forte.

“Potremmo dover affrontare contemporaneamente l'epidemia di influenza e quella di Coronavirus”, ha aggiunto ancora Redfield, considerando che i tempi di diffusione del morbo in questa prima ondata sarebbero potuti essere potenzialmente più catastrofici. Questo focolaio, infatti, è esploso almeno ufficialmente a marzo, vale a dire nel momento in cui di solito la curva dei contagi da normale influenza inizia a discendere. Il direttore del Cdc è convinto che dover gestire in contemporanea il picco di casi di influenza e casi di Coronavirus (entrambi in grado di produrre conclamati danni al sistema respiratorio del contagiato) possa mandare in tilt l'assistenza ospedaliera e quindi il sistema sanitario degli Stati Uniti.

Redfield si è lamentato anche del fatto che la sua preoccupazione e l'allarme lanciato non abbiano ottenuto il giusto riscontro, specie tra i colleghi: “Si sono girati tutti dall'altra parte, non hanno capito cosa volevo dire”.

Un timore, quello del direttore, giustificato anche dalla totale ignoranza circa la possibilità per chi già è stato colpito dal virus Sars-Cov-2 ed è guarito, di avere sviluppato gli anticorpi ed essere pertanto immune dinanzi all'eventualità di un secondo contagio.

Il presidente Trump, che invece spinge verso l'apertura già in fase di programmazione di 20 Stati, non ha preso bene le parole del direttore del Cdc al Washington Post, scagliandosi in primis contro il titolo del noto quotidiano. “Il direttore del Cdc avverte che la seconda ondata di Coronavirus sarà probabilmente ancora più devastante", un titolo definito “ridicolo” da Trump, una vera e propria “fake news”.

Tanto il clamore generato che Redfield viene richiamato dal presidente sul palco per chiarire: “Intendevo solo dire che avremo due virus contemporaneamente. Sarà più difficile. Non volevo dire impossibile o peggio, ma che sarà complesso distinguere le due condizioni”, ha concluso.

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