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Le donne secondo l'Isis

Dall'educazione ai comportamenti passando per i matrimoni e la maternità: ecco le regole per le donne del Califfato

Le donne secondo l'Isis

Le bambine possono sposarsi già a nove anni di età, quelle "più pure" lo fanno a 16 o 17 anni e le ragazze devono guardare alla maternità come allo scopo della loro esistenza. Ecco i dettami del manifesto della brigata Al-Khanssaa, un ramo completamente al femminile del gruppo militante dello Stato islamico, stando a quanto riportato dalla Quilliam Foundation, un think tank britannico anti-terrorismo.

Il testo afferma che le donne devono restare nascoste alla vista, portare il velo, stare a casa ed evitare negozi alla moda e saloni di bellezza come se fossero opera del diavolo. Il documento, scritto originariamente in arabo e comparso la prima volta online a gennaio, pone una serie di norme riguardo all'istruzione e al lavoro. Dai sette ai nove anni le bambine devono studiare religione, arabo coranico e scienze. Dai 10 ai 12 anni gli studi si devono concentrare su come la legge islamica tratta il matrimonio e il divorzio, oltre che sul cucito e la cucina. L'istruzione delle ragazze, indica il manifesto, termina all'età di 15 anni. Una donna, stabilisce ancora il documento, può lasciare la casa solo se decide di studiare teologia, se diventa medico o insegnante o se una fatwa le impone di prendere parte alla jihad.

Il documento rivela inoltre un profilo molto più sobrio delle donne fra i militanti rispetto a quello descritto dalle jihadiste occidentali che hanno parlato delle loro esperienze sui social media, sottolinea la Quilliam Foundation. "Per quanto le jihadiste occidentali abbiano dato un'idea sessualmente carica della vita delle donne nel cosiddetto califfato, questo documento ridimensiona tutto. Le donne, viene affermato in modo inequivocabile, sono casalinghe e madri", ha riportato la fondazione nelle sue considerazioni finali allegate alla sua traduzione del manifesto.

"I temi dell'avventura e dell'emozione, spesso usati dalle reclutatrici occidentali che vogliono arruolare giovani donne nell'Isis, appartengono in realtà agli uomini", afferma ancora la fondazione.

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