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"Avevo paura dei terroristi". Va al cinema e spara a una spettatrice

Un uomo ha ferito una spettatrice negli Stati Uniti. Si è giustificato dicendo di metere un attacco come quello di Aurora

"Avevo paura dei terroristi". Va al cinema e spara a una spettatrice

Quando è entrato al cinema di Renton, Dane Gallion aveva bevuto e preso degli ansiolitici. Aveva paura di una sparatoria di massa, così ha raccontato alla polizia locale, forse memore di quanto accadde ad Aurora, nel Texas, dove un uomo aprì il fuoco durante una proiezione.

Era armato, Gallion. Di una pistola senza licenza che è riuscito a introdurre nella sala dove stavano proiettando "13 Hours", film che racconta l'assalto del 2012 a un compound diplomatico statunitense in Libia. Un tema che non deve avere contribuito a placare la sua fobia.

Aveva un'arma nella cintura e da quell'arma è partito un colpo, nel bel mezzo della proiezione, che ha ferito alla spalla Michelle Mallari, una donna di quarant'anni che era seduta nelle file davanti a lui. Un gesto inconsulto, per ora senza spiegazione, che ha scatenato il panico in sala e dopo il quale Gallion è fuggito.

Il 29enne "non aveva intenzione di sparare a nessuno", ha detto al Seattle Times il detective Robert Onishi, della polizia di Renton. E anche l'avvocato dell'uomo parla di un incidente. Gallion è ora accusato di aggressione di terzo grado ed è stato rilasciato dietro una cauzione da 25mila dollari. La donna è stata ricoverata in ospedale e poi dimessa e sta bene.

Paura a parte.

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