I sauditi hanno arrestato una donna per un abbraccio a un cantante

È saltata sul palco dove cantava l'artista Majid al-Mohandis. Poi le manette

I sauditi hanno arrestato una donna per un abbraccio a un cantante

La "Visione per il 2030" dell'Arabia Saudita procede a grandi passi, provando a vendere un'immagine nuova di quello che è spesso definito come lo Stato più conservatore al mondo. Ma se a parole il principe Mohammed bin Salman vuole rendere il regno più moderno - e meno legato agli introiti dovuti al petrolio - le cronache di tutti i giorni parlano d'altro.

Una donna è finita in manette nella città di Taif, dove l'artista Majid al-Mohandis si stava esibendo in concerto durante un festival. La fan del cantante iracheno, che ha anche la cittadinanza saudita, era salita sul palco per raggiungerlo e abbracciarlo. Tanto è bastato per far scattare l'arresto e far rischiare alla signora, che indossa nella vita di tutti i giorni un niqab, il velo che lascia scoperti soltanto gli occhi, un'accusa per molestie.

Le strette regole dei Saud prevedono una separazione netta tra uomini e donne. E se fino a poco tempo fa alle suddite era impedito anche di partecipare a eventi pubblici, oggi le regole si sono parzialmente rilassate, ma non abbastanza da far trattare quanto avvenuto a Taif come un episodio di colore senza troppe conseguenze pratiche.

A giugno in Arabia Saudita è venuto meno anche il divieto che impediva alle donne di mettersi alla guida di un'auto, di fatto ostacolando molte di loro nella vita di tutti i giorni. Una decisione salutata come un altro, piccolo passo in avanti, ma che ha anche fatto emergere molte polemiche.

Mentre le prime donne si sedevano dal lato del guidatore e Vogue Arabia celebrava la principessa Hayfa Bint Abdullah come una "forza trainante" del Paese, ritraendola a bordo di una Mercedes, le attiviste che per anni hanno lottato per quello stesso diritto assistevano da dietro le sbarre di una prigione.

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