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Libia, scontri nella zona di Sabrata. "Forse uccisi due ostaggi italiani"

Negli scontri a fuoco potrebbero aver perso la vita due connazionali rapiti a luglio. Farnesina: "Famiglie informate, ma verifiche difficili"

Libia, scontri nella zona di Sabrata. "Forse uccisi due ostaggi italiani"

Una certezza ufficiale al momento non c'è ancora ed è lo stesso ministero degli Esteri italiano ad invitare alla calma, ma col passare delle ore sembra ormai sempre più probabile che in Libia possano essere rimasti uccisi due italiani. Si tratterebbe di Fausto Piano e Salvatore Failla, due dei quattro connazionali rapiti nel luglio dello scorso anno, dipendenti della società di costruzioni Bonatti.

Failla e Piano potrebbero aver perso la vita in uno scontro a Sabrata, dove le forze di sicurezza hanno lanciato un raid contro una colonna di jihadisti del sedicente Stato islamico. Almeno sette miliziani sarebbero rimasti uccisi, mentre altri tre sono riusciti a fuggire. In manette sono finiti un siriano e una donna tunisina. Il capo del Sabratha Media Center, Esam Krair, citato dall'Associated Press, sostiene che i corpi dei due italiani sarebbero stati trovati con delle armi in pugno.

Krair ha raccontato che le milizie locali che combattono l'Isis hanno attaccato due mezzi dello Stato Islamico a circa 35 km a sud di Sabrata, uccidendo i nove che viaggiavano a bordo dei veicoli. I corpi dei due italiani, secondo la sua versione, sarebbero stati trovati successivamente con delle armi in mano. In un primo momento i miliziani hanno pensato che i due fossero siriani a causa della carnagione chiara perché gli altri che erano nel convoglio erano di origine nordafricana e sub-sahariana. "Contatteremo le autorità italiane e spero recuperino i corpi per le indagini", ha aggiunto Krair.

Fausto Piano, cagliaritano di 60 anni, era stato sequestrato il 20 luglio insieme a quattro colleghi, non lontano da Mellitah, dove si trovano gli impianti petroliferi dell'Eni. Nel pomeriggio il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ha sentito il sottosegretario Marco Minniti, per avere chiarimenti su quanto accaduto. "Gli altri due italiani rapiti sono ancora vivi", avrebbe detto Minniti. Intanto Renato Brunetta chiede da Forza Italia che il parlamento sia informato quanto prima.La Farnesina ha già informato i familiari di Failla e Piano, ma specifica che "sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi". Al Tg1 Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), ha confermato comunque che "ci sono indubbiamente somiglianze con almeno due dei tecnici della Bonatti".

Il sequestro

Gli italiani rapiti in Libia

Un testimone che era a Sabrata e ha poi passato il confine, raggiungendo Tunisi, ha detto all'Ansa che i due italiani potrebbero essere stati usati come scudi umani. Secondo fonti di AdnKronos i due sarebbero stati uccisi per vendetta.

Notizie che arrivano da ambienti di intelligence sostengono che nei mesi scorsi i tecnici della Bonatti si trovassero in mano a criminali comunali. La soluzione sembrava vicina alla risoluzione.

La situazione a Sabrata

Due settimane fa nella città libica, a meno di cento chilometri dal confine con la Tunisia, gli americani avevano lanciato un attacco aereo allo scopo di uccidere Noureddine Chouchane, considerato la mente degli attentati terroristici in Tunisia, al museo del Bardo e alla spiaggia di Sousse.

Alcuni giorni dopo i miliziani dell'Isis erano entrati in città, prendendo per alcune ore il controllo di alcuni tra gli edifici principali della città, per poi essere ricacciati indietro dalle milizie.

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