Un messaggio di scuse inviato dalla Siria. Sentite, per "i problemi e i guai che la rivelazione della sua identità hanno causato", ma che in nessun modo mostrano pentimento.
Mohammed Emwazi, il cittadino britannico meglio noto sulla stampa come "Jihadi John", responsabile per la decapitazione di molti ostaggi occidentali che erano nelle mani del sedicente Stato islamico, ha inviato ai genitori e ai parenti parole che riporta oggi un articolo pubblicato sul Sunday Times.
Il 27enne britannico, laureato in Scienze informatiche, è stato identificato la scorsa settimana, prima sul Washington Post e poi a ruota sul resto della stampa internazionale. Da quando il suo nome è legato a quello del "boia" del sedicente Stato islamico, la famiglia è stata messa sotto protezione.
Una misura che ha anche scatenato diverse polemiche, perché costerebbe circa 7mila euro al giorno ai contribuenti, ma necessaria per proteggere la madre e quattro delle cinque sorelle di Emwazi.
Il padre, Jasim, e la maggiore delle sorelle si trovano invece in Kuwait. Da qui i membri della famiglia, di etnia bidun, a cui in Kuwait non è garantita la cittadinanza, si è spostata in Gran Bretagna nei primi anni Novanta, ottenendo lo status di rifugiati.
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