Non bastava il traffico di migranti, ora l'Isis si arricchisce anche con la vendita degli organi. Come dimostrano gli ultimi documenti scoperti dall’anti-terrorismo, dal Nord Africa alle rotte euro-asiatiche anche il Califfato specula sulle tratte di esseri umani che usa i migranti come fonte di guadagno o come mezzo per far arrivare in Europa possibili jihadisti.
L'ultima moda, come scrive Lettera43.it, è il traffico illegale di organi che si pratica ormai da anni al confine colabrodo con la Turchia che ormai è diventato un hub per gli intermediari e i passaggi di denaro tra donatori e trafficanti. I migranti che, pur di fuggire dalla guerra, e raggiungere i Balcani e il Nord Europa sono disposti a tutto trovano sui social, Facebook e Twitter, tutte le informazioni necessarie per scovare 'pacchetti viaggio' migliori. Secondo il quotidiano tedesco Der Spiegel anche il Libano è un crocevia di questi affari e, secondo il ministro della Salute siriano dei 4,3 milioni di profughi sanciti dall'Onu almeno 18mila si sono fatti prelevare degli organi. Nonostante ciò gli arresti per questo tipo di reati sono ancora pochissimi, come testimonia il quotidiano israeliano Haaretz. Tra i medici siriani la situazione è drannatica perché molti di loro sono richiedenti asilo, combattuti tra il dovere di curare i civili e la volontà di sfuggire al ricatto dell’Isis. Il Califfato ha cambiato i vertici degli ospedali di Raqqa e Mosul e il personale è costretto a lavorare violando ogni standard etico-professionale onde evitare la confisca dei beni. I chirurghi locali dell'ospedale di Mosul sarebbero stati separati dagli stranieri, i feriti e i prigionieri sarebbero operati rapidamente per rivendere gli organi a cliniche estere, attraverso le reti criminali e mafiose. Dietro ci sarebbe un grandissimo giro d'affari: i donatori prendono dai 1.000 ai 7 mila dollari per un rene o un polmone, ma gli intermediari guadagnano 100 volte tanto perché per un trapianto i pazienti sono disposti a pagare fino a 100 mila dollari in nero.
Il rapporto Ue del 2015 sul traffico di organi parla di "seri e recenti report, ancora non confermati" sul commercio illegale di organi tra i rifugiati siriani verso i "mercati neri libanesi e turchi" a causa anche dei bassi stipendi del personale medico-sanitario siriano. Anche i funzionari alle dogane e alcuni militari sarebbero coinvolti in questo traffico illegale. La tratta di esseri umani dall’Asia all’Europa si snoda lungo la vecchia e consolidata rotta della droga, delle armi e anche dei migranti che collega l’Afghanistan ai Balcani, ma persino il flusso di persone che va dall’Africa centrale al Mediterraneo, attraverso il Sahel, è in mano alle reti criminali sovranazionali. Anche la tratta delle prostitute e dei minori è alquanto redditizia tanto che una donna può essere pagata anche 20mila dollari. Le future mamme siriane, poi, sarebbero convinte di partorire in Libano e, una volta lì, si vedrebbero sottrarre i loro figli ancora nell'utero, con la forza o comunque senza la volontà loro o dei familiari. In alcuni casi i neonati dei desaparecidos siriani sarebbero addirittura svuotati dei loro organi e le loro madri subirebbero violenze sessuali e sarebbero costrette a prostituirsi.
Il tutto per un giro d'affari che viene valutato in migliaia di dollari per ogni neonato. L’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani (Unhcr), stima che più di 25 mila mila tra donne e bambini sono stati imprigionati, abusati e venduti dall’Isis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.