Nuove sanzioni Usa contro Putin. Mosca: "Pronti ad azioni asimmetriche"

La politica delle sanzioni non funziona, così Washington la inasprisce. E il Cremlino risponde: "Non escludiamo azioni asimmetriche"

Nuove sanzioni Usa contro Putin. Mosca: "Pronti ad azioni asimmetriche"

"Le sanzioni non hanno prodotto i risultati sperati dagli Usa e dall'Europa", ha detto a ilgiornale.it Igor Karavaev, il rappresentante commerciale per le Federazione russa in Italia. E forse è davvero così se gli Stati Uniti ieri sera hanno annunciato un nuovo piano di sanzioni contro Mosca.

Lo ha comunicato il Dipartimento del Tesoro americano, spiegando che lista delle persone fisiche già sanzionate da Washington è stata allungata, includendo altre 11 persone e 15 aziende, tra cui anche le compagnie "Izhmash" e "Kalashnikov". Non solo, perché gli Usa hanno incluso anche un gruppo di organizzazioni e società a vario modo collegate alle compagnie Rosneft e Vnesheconombank, anche se già precedentemente sanzionate. Tra le persone colpite dalle misure restrittive, invece, figurano l'uomo d'affari Roman Rotenberg, il figlio dell'ex presidente dell'Ucraina deposto Alexandr Yanukovich, il top management della società "Kalashnikov" e diversi altri soggetti legati alle società "punite". Tra i destinatari delle nuove misure ci sono poi quattro ex funzionari del governo ucraino dell'ex presidente Viktor Yanukovych e alcuni considerati vicini al presidente russo Vladimir Putin.

Che la strada delle sanzioni non stia risolvendo i problemi geopolitici è evidente. Anzi, sta aggravando a tal punto le relazioni tra l'Occidente e la Russia che un accordo di pace definitivo per l'Ucraina sembra un miraggio.

Oggi, infatti, il Cremlino ha fatto subito sapere di essere pronta a tutte le azioni possibili per rispondere a queste ulteriori manovre sanzionatororie. Il portavoce del presidente, Dimitri Peskov, ha detto che le nuove sanzioni non hanno alcuna giustificazione. Né politica né economica. Per questo ha tenuto a precisare che "in generale quello della reciprocità rappresenta un principio base quando c'è uno scambio di sanzioni e al tempo stesso non si possono escludere azioni asimmetriche".

Non solo Mosca quindi sarebbe pronta a reagire con altre contro-sanzioni, ma tra i corridoi del Cremlino

si starebbe pensando anche ad altre azioni "asimmetriche". Tutto questo - ha precisato Peskov "perché le sanzioni occidentali sono illegali, contrarie al diritto internazionale e molto dannose per le relazioni bilaterali".

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