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Le Pen, la populista di destra ​che vuole l'Eliseo

Marine Le Pen, volto dell'ultradestra francese incarnato dal Front National, ricalca le orme del padre tentando di conquistare l'Eliseo al ballottaggio

Le Pen, la populista di destra ​che vuole l'Eliseo

Marine Le Pen, volto dell'ultradestra francese incarnato dal Front National, ricalca le orme del padre tentando di conquistare l'Eliseo al ballottaggio. Affronta il centrista indipendente Emmanuel Macron, ma soprattutto il sentimento anti-estrema destra che ha fatto sì che gran parte del mondo politico francese, a prescindere dal colore, in vista del secondo turno dellepresidenziali si coalizzasse a favore di Macron. Secondo i sondaggi, il centrista vincerà con circa il 60% e lei si fermerà intorno al 40%. Il padre Jean-Marie nel 2002 fu battuto da Jacques Chirac con 82% contro 18%. Le Pen guida il partito di ultradestra, euroscettico e anti-immigrati, dal 2011, quando è succeduta al genitore. Nel 2012 si è candidata alle presidenziali e al primo turno è arrivata terza con il 18%, non accedendo così al ballottaggio vinto poi dal socialista François Hollande. Il suo partito ha registrato un boom di consensi nel 2014 alle elezioni europee, ha incassato un altro successo nelle regionali del 2015, mentre sembra essere sostenuto dall'ondata populista globaleconcretizzatasi nell'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e nella decisione dei britannici di uscire dall'Unione europea. Nata nel 1968 a Neuilly-Sur-Seine, vicino Parigi, per gran parte della sua vita Marine Le Penha vissuto la politica all'ombra del padre. A otto anni è uscita indenne da un attacco con una bomba contro la casa di famiglia, diretto al padre. Lui aveva fondato, nel 1972, il Front National di cui lei ha poi preso le redini. Sin da bambina è stata immersa nel mondo della politica, seguendo il genitore nei comizi ed entrando nel partito a 17 anni.

Ha studiato legge all'università e nel 1998 è stata eletta per la prima volta come consigliera regionale nel Nord-Pas-de-Calais. Le Pen, 48 anni, ha due fratelli maggiori, è sposata due volte e dal primo matrimonio ha tre figli, nati alla fine degli anni '90. Divorziata entrambe le volte, ora il suo compagno è Louis Aliot, vicepresidente del FN ed ex segretario del partito. Nel corso del tempo ha assunto sempre più forza nel movimento 'di famiglià e la compresenza con il padre ha portato a un conflitto sempre più forte. Marine si è infatti apertamente scontrata con lui, intenzionata ad ammorbidire l'immagine di un partito razzista e antisemita, dandogli un volto più affabile, fino a quando nel 2011 è succeduta a Jean-Marie e ha rimodellato il movimento. La tensione è esplosa poi senza scampo nel 2015: il padre ha affermato che le camere a gas del nazismo non furono altro che un dettaglio nella storia, e questo ha portato (assieme all'indignazione pubblica) alla sua espulsione dal partito da lui stesso creato. Ma anche Marine si è fatta notare molte volte per le sue posizioni estreme. Nel 2010, prima di essere eletta presidente del partito, paragonò i musulmani in preghiera nelle strade all'occupazione tedesca. Ora ha ammorbidito i toni, e il FN ha anche tentato di costruire relazioni migliori con la comunità ebraica. Nei tempi recenti, il suo movimento è stato assimilato al rafforzamento delle forze populiste. In questo contesto, mentre molte voci politiche in Europa guardavano con timore all'elezione di Trump negli Usa, Marine Le Pen l'ha salutata con entusiasmo. "Congratulazioni" a Trump e "al popolo americano, libero!", ha scritto su Twitter il giorno successivo al voto americano, il 9 novembre scorso, aggiungendo poi che il risultato era "una buona notizia per la Francia".

Tre mesi dopo ha aggiunto che la sua vittoria non era "la fine del mondo, ma la fine di un mondo: il mondo Ue è ultra-liberalismo, globalizzazione selvaggia, creati artificialmente in modo trasversale fra le nazioni", ha detto a Bbc. Un altro tassello di politica estera da cui Le Pen si è sentita rafforzata è stata la decisione dei britannici di far uscire il loro Paese dall'Ue (Le Pen è eurodeputata dal 2004). Per lei, l'esito del referendum nel Regno Unito ha creato il giusto esempio: "La gente ha scelto il controllo dei confini, la reindustrializzazione, il patriottismo economico, il protezionismo intelligente", ha detto a Bbc. Le Penvuole infatti l'uscita della Francia dall'eurozona, la reintroduzione dei controlli ai confini, in nome del ripristino della "sovranità", e per questo ha più volte promesso anche nel suo Paese un referendum sull'adesione. "L'Ue è un fallimento", ha dichiarato a un comizio. In parallelo, restano dure le sue posizioni contrarie a immigrazione e islam, sebbene i toni siano meno incendiari di quelli del padre. Le Pen ha avuto anche guai con la giustizia. A inizio marzo l'Europarlamento le ha revocato l'immunità, per l'accusa di aver pubblicato su Twitter immagini di violenze brutali dello Stato islamico nel 2015. Era stata la procura francese a chiedere la revoca, per questa vicenda. Intanto, in Francia è coinvolta in un'inchiesta per assistenti parlamentari che sarebbero stati pagati con denaro europeo mentre avrebbero in realtà lavorato per il partito.

Su questo caso, Le Pen ha rifiutato di presentarsi davanti ai magistrati, che l'avevano convocata, motivando la sua decisione con la sua immunità parlamentare.

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