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In piena emergenza coronavirus la Commissione Ue pensa a Greta

Nuovo piano della Commissione europea per accontentare Greta Thunberg e la rete green: si accellera la transizione verso la neutralità climatica, come se non fosse mai scoppiata una pandemia e non ci fossero dei posti di lavoro a rischio

In piena emergenza coronavirus la Commissione Ue pensa a Greta

Anche nel mezzo della tempesta del coronavirus, che obbligherà gli stati a rimodellare l'ordine mondiale e a ripensare alla globalizzazione, L'Unione europea non rinuncia a rincorrere Greta Thunberg e il climaticamente corretto. Nei giorni più neri e difficili della storia recente europea, come riporta Libero in edicola, la commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha presentato un piano per ridurre l'uso dei combustili fossili molto più velocemente di quanto fino ad oggi prospettato. Il che, ovviamente, rischia di avere un costo altissimo in un momento già molto complicato, perché la riconversione non è un processo che si può intraprendere dall'oggi al domani per moltissime aziende e lavoratori.

Lo scorso 4 marzo, infatti, l'attivista per il clima Greta Thunberg, ricevuta dal Parlamento europeo, aveva bocciato la legge sul clima della Commissione Ue. "Se la tua casa brucia, non aspetti qualche altro anno prima di spegnere l'incendio, mentre è proprio questo quello che la Commissione sta proponendo oggi. Nel momento in cui l'Ue presenta questa legge sul clima, con le emissioni zero entro 2050, indirettamente ammettete la resa: rinunciate agli accordi di Parigi, alle vostre promesse e alla possibilità di fare tutto il possibile per dare un futuro sicuro per i vostri figli" aveva ammonito Greta davanti alla commissione Ambiente (Envi) del Parlamento Ue.

C'è il coronavirus ma la Commissione europea pensa a Greta Thunberg

Come ricorda l'Ansa, la Commissione europea ha proposto la "legge sul clima" che prevede emissioni nette azzerate entro il 2050, entro settembre una proposta per aumentare il taglio della CO2 al 2030, ampi poteri alla Commissione per aggiustare la 'traiettoria' di riduzione delle emissioni ogni 5 anni (come richiesto dal trattato di Parigi), con il 2021 come orizzonte per proporre modifiche ai regolamenti europei sul clima, dal mercato Ets all'efficienza energetica, dalle rinnovabili alle emissioni in agricoltura e trasporti. Misure insufficienti per la rete green che sta dietro a Greta Thunberg e secondo gli attivisti di Fridays for Future. E così, spiega Libero, la Commissione Ue ha pensato di soddisfare le richieste di Greta, come se la riconversione non abbia dei costi e come se, nel mezzo, non fosse mai scoppiata una pandemia che rischia di mettere in ginocchio l'eurozona.

Nel documento presentato giovedì la Commissione Ue spiega che "accelerare la transizione verso la neutralità climatica probabilmente renderebbe gli impatti sociali e occupazionali più pronunciati a breve e medio termine" e ammette che l' aumento delle tasse a carico dei combustibili fossili e gli altri provvedimenti pensati per ridurre le emissioni di CO2 del 50-55 per cento in dieci anni potrebbero penalizzare "il ceto medio, le famiglie vulnerabili e le persone che vivono nelle aree periferiche". Questo, tuttavia, non basta a fermare il piano della Commissione nonostante gli stessi sindacati - prima della pandemia - abbiano spiegato che il Green Deal europeo rischia di mettere in pericolo 11 milioni di posti di lavoro.

Ed è un calcolo fatto prima che il Covid-19 cambiasse le nostre vite.

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