Razzismo, ora Berlino denuncia: "È anche contro i tedeschi"

Il settimanale tedesco Der Spiegel cita il rapporto della polizia federale sui crimini in Germania in cui per la prima volta sono stati inseriti anche i crimini xenofobi contro i tedeschi. Per il ministro Seehofer si tratterebbe di un "serio problema"

Razzismo, ora Berlino denuncia: "È anche contro i tedeschi"

In tutto il mondo vanno in scena le proteste contro il razzismo al grido di "Black lives matter". Ma secondo il governo tedesco quello delle discriminazioni a sfondo razziale è un problema che riguarda anche i bianchi. In un rapporto presentato recentemente dal ministro dell’Interno, Horst Seehofer, è stato inserito per la prima volta anche un paragrafo dedicato ai crimini dettati dall’odio contro i tedeschi.

Se di "germanofobia" si parla spesso sui media, in relazione alla diffidenza di alcuni Paesi, come Italia, Grecia, Polonia e Gran Bretagna verso i teutonici, in patria il termine "anti-tedesco" è proprio degli estremisti di destra, stile Pegida. Eppure per il ministro bavarese si tratterebbe di un problema "estremamente serio". Il dibattito è aperto al punto tale che il settimanale Der Spiegel, che all’inizio di giugno ha dedicato una nuova copertina a Trump, definendolo un "diavolo incendiario" in relazione alle manifestazioni che stanno scuotendo gli Stati Uniti, ha dedicato al tema un intero approfondimento.

Le statistiche citate dalla rivista di Amburgo sono quelle fornite dall’Fbi tedesca, il Bundeskriminalamt (Bka), che parlano di 132 reati a sfondo razziale contro i tedeschi su 8.585 commessi in totale lo scorso anno. Di questi 22 sarebbero reati violenti: otto aggressioni lievi, dieci aggressioni gravi, due incendi dolosi, una rapina e un episodio di resistenza a pubblico ufficiale. Anche se l’area tematica è stata aggiunta soltanto lo scorso anno nel rapporto della Bka, già in passato il tema era stato denunciato da diversi esponenti politici.

Tra loro il politico di origine turca, leader dei Verdi, Cem Özdemir, che negli anni portò alla ribalta diversi episodi di intolleranza nelle scuole. In alcune classi i ragazzini tedeschi sono diventati una minoranza e spesso sono oggetto, assieme ai compagni ebrei, di bullismo e aggressioni da parte dei coetanei turchi. Anche l’ex ministro della Famiglia, Kristina Schröder, ha parlato di razzismo al contrario in relazione ai reati commessi dagli stranieri ai danni dei tedeschi, ricostruisce lo Spiegel.

C’è chi sostiene addirittura che i numeri della Bka siano a ribasso: molti dei crimini dettati dall’odio razziale contro i tedeschi non verrebbero denunciati, o sarebbero derubricati a reati collegati all’abuso di alcol o dettati da altri motivi. Secondo l’estrema sinistra della Linke, invece, il rapporto presentato da Seehofer, considerato un "falco", sarebbe intriso di valutazioni "fasciste". Ma il politico conservatore non commenta e si limita a rimandare in modo serafico alle statistiche.

Martina Renner, portavoce della Linke al Bundestag, accusa il governo di voler "distogliere l'attenzione dal problema reale, cioè il razzismo". Per la sinistra "il razzismo in Germania sarebbe peggiore che negli Usa". A dirlo ai giornalisti della Bild in un’intervista concessa qualche giorno fa è Uchechi May Nzerem Chineke, 36enne afro-americana attivista per i diritti dei neri che sta organizzando per il prossimo 27 giugno un’imponente mobilitazione nella Capitale Berlino.

E poi c’è Saskia Esken, una dei leader dell’Spd, che nei giorni scorsi ha accusato la polizia di

intolleranza nei confronti degli stranieri. Ma stando i dati riportati da Italia Oggi le denunce contro la polizia di frontiera che gestisce l’espulsione dei migranti irregolari sarebbero appena 25 su un totale di 40mila agenti.

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