Schengen, l'Ue chiede la proroga dei controlli alle frontiere interne

Il Consiglio Ue raccomanda a cinque Stati di mantenere i controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen per problemi di sicurezza e migranti

Schengen, l'Ue chiede la proroga dei controlli alle frontiere interne

Il Consiglio dell'Unione Europea raccomanda la proroga dei controlli alle frontiere interne nell'ambito dello spazio Schengen.

La raccomandazione è contenuta in una decisione di esecuzione risalente al 7 febbraio scorso, in cui si prende in esame la situazione dei controlli alle frontiere fra i vari Stati membri dell'Unione. In particolare si consiglia a cinque Stati - Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia - di "prorogare i controlli di frontiera temporanei e proporzionati per un periodo massimo di tre mesi".

Mentre per i tre Paesi scandinavi si tratta di controlli nei porti, per Austria e Germania se ne raccomanda la prosecuzione in riferimento ai confini meridionali: quello ungaro-sloveno per l'Austria e quello austriaco per la Germania. Da sottolineare anche le motivazioni che il Consiglio adduce per quella che nello stesso comunicato stampa è definita una misura che non può che essere eccezionale: "rispondere a gravi minacce e per proteggere l'ordine pubblico e la sicurezza interna in seguito al rischio costante di movimenti secondari di migranti irregolari."

Lo stesso Consiglio ricorda come l'introduzione dei controlli venne giudicata dalla Commissione Europea, nel maggio

2016, giustificata nel rispodere alla pressione migratoria. L'emergenza, si disse, era stata resa possibile per la carenza di controlli alle frontiere esterne. Che evidentemente non sono ancora stati implementati a dovere.

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