Turchia, l'opposizione insorge: "Brogli ai seggi, bisogna annullare il referendum"

Il principale partito di opposizione in Turchia denuncia delle irregolarità nel voto del referendum e ha annunciato il ricordo dopo la vittoria del sì

Turchia, l'opposizione insorge: "Brogli ai seggi, bisogna annullare il referendum"

Il principale partito di opposizione in Turchia, il kemalista Chp, ha chiesto alla Commissione elettorale suprema (Ysk) di cancellare per sospette irregolarità nel voto l'esito del referendum di ieri sul presidenzialismo, vinto di misura (51,4%) dal sì.

Una vittoria, quella del sì, contro il 48,7% dei no. E adesso scoppia così la contestazione. La commissione elettorale, infatti, ha deciso di accettare delle schede non stampigliate come voti validi. Bulent Tezcan, vicepresidente del Chp, ha così parlato denunciando dei presunti brogli: "Così si ammette la frode elettorale", ha detto annunciando ricorso. Ma la commissione sostiene che "i voti sono da considerare validi a meno che non si possa provare la contraffazione delle schede".

Gli utenti sul web si sono scatenati postando foto di militari che costringevano gli elettori a votare sì o video di schede con il sì già barrato. Ma la commissione elettorale, anche il girno dopo, continua a sostenere che tutti i voti sono validi.

Ha votato, comunque, l'86% dei 55 milioni di turchi che avevano diritto al voto. I 18 articoli di modifica alla Costituzione varata dai militari dopo il golpe del 1980 daranno a Erdogan il potere di governare per decreto: il presidente assumerà i compiti del primo ministro, nominerà il governo, gli alti comandi militari, i rettori delle università, il capo del servizio di sicurezza, alcuni alti funzionari e magistrati, i giudici della Corte Costituzionale. Non ci sarà più una vera divisione tra il potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Il Parlamento avrà un ruolo secondario e non potrà più votare mozioni di sfiducia. Erdogan potrebbe correre per altri due mandati di 5 anni, così come riporta il Corriere della Sera.

Intanto arriva anche la nota della Germania: "Il governo tedesco prende atto del risultato provvisorio del referendum sul presidenzialismo in Turchia", hanno scritto la cancelliera Angela Merkel e il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel in una nota congiunta. Secondo Berlino "non bisogna anticipare la valutazione finale degli osservatori dell'Osce attesa per oggi, alla quale il governo tedesco attribuisce una particolare importanza. Già la scorsa settimana il direttore dell'Ufficio Osce per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo, Michael Link, aveva espresso dubbi sulla garanzia di condizioni eque per lo svolgimento del voto". Merkel e Gabriel ricordano che la Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa ha manifestato grossi dubbi sulle procedure e i contenuti della riforma presidenziale.

In quanto membro del Consiglio d'Europa, dell'Osce e candidato Ue, "il governo turco deve tener conto di questi dubbi". Su questo occorrono quanto prima dei colloqui politici, sia a livello bilaterale che tra le istituzioni europee e la Turchia, conclude la nota.

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