Prosegue l'offensiva della coalizione internazionale, guidata dagli Stati Uniti, contro l'Isis. I caccia statunitensi e dei paesi alleati, tra cui cinque paesi arabi, hanno compiuto diversi raid nella notte, colpendo obiettivi nella zona vicina a Raqqa, "roccaforte" jihadista, e diversi villaggi a nord di Aleppo. Un raid, precisa il Pentagono, è stato lanciato in Siria e altri quattro in Iraq, vicino a Baghdad e Erbil.
Convogli dello Stato islamico stanno raggiungendo il territorio iracheno provenienti dalla Siria, da dove fuggono per i raid. Lo ha rivelato una fonte della sicurezza curda al sito di Shafaq News, chiedendo che "vengano colpiti questi convogli, che sono un facile obiettivo per i caccia americani, occidentali e iracheni" e non sia loro permesso di entrare in Iraq.
Gli attacchi avrebbero ucciso il leader del Fronte al Nusra, gruppo legato ad al Qaeda. Lo ha reso noto lo stessa organizzazione estremista. Il leader ucciso sarebbe Abu Yousef al-Turki, noto anche con il soprannome "il turco". La nota, pubblicata dal Fronte su Twitter, è accompagnata da quella che viene presentata come una prova documentale del decesso, ovvero una fotografia del militante. Come sottolinea la Cnn non è possibile confermare la veridicità della notizia, ma è vero che il Fronte è uno dgeli obiettivi obiettivi dei raid aerei.
Intanto dopo che l’Iran ha contestato la legittimità dei raid aerei in Siria, l’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, Samantha Power, ha inviato una lettera al segretario generale dell'Onu spiegando le ragioni legali americane alla base degli attacchi. Ban Ki-moon a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, a New York, ha incontrato Hassan Rohani e ha chiesto al presidente iraniano un "impegno costruttivo" in Iraq e Siria e in Afghanistan. Ban Ki-moon ha anche ringraziato Rohani per aver contribuito ad incoraggiare la formazione di un governo più inclusivo in Iraq. Il segretario generale ha inoltre chiesto al presidente iraniano una maggiore "flessibilità" nei negoziati con il gruppo 5+1 sul controverso programma nucleare di Teheran.
Fbi: allarme terrorismo in Usa e Ue
Le agenzia di sicurezza degli Usa sono state poste in stato di allerta a causa del rischio di attacchi da parte di "lupi solitari" dopo l’inizio dei bombardamenti contro l’Isis sulla Siria. Lo hanno riferito i media locali, facendo riferimento ad una circolare diffusa dall’Fbi. "Crediamo che attacchi possano causare attentati sul suolo nazionale", avverte il testo inviato martedì a tutti i corpi di sicurezza del Paese.
Secondo il Pentagono, il gruppo Khorasan, cellula di veterani di al Qaeda poco conosciuta, e obiettivo, insieme all’Isis, dei bombardamenti americani sulla Siria, preparava un attacco "imminente" contro gli interessi occidentali ed era "vicino alla fase esecutiva" di unattentato negli Usa o in Europa.
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