Mortacci, che medaglia d’argento

Tu t’immagini, vedendo in tv un’inviata di lungo corso, che ormai il mondo sia nelle sue mani. Così adesso che ha fatto carriera e che non è costretta a inseguire le piste di sci località per località a caccia delle nostre campionesse, la sua immagine durante le lunghe dirette Rai diventa rassicurante: sai che c’è e dunque sei sicuro che ti potrà spiegare tutto. Anche perché non è alla sua prima Olimpiade, così dentro quel miscuglio di nazionalità e di lingue diverse lei ci sguazza. E così puoi starne certo: la nostra ex inviata oggi punto di riferimento ti dirà quello che è successo facendo lo spelling. Poi però, sarà l’emozione, sarà il momento di euforia, eccola lì, con un vestitino tutti colori, accendersi per l’ennesima medaglia della spedizione azzurra.

E, guardandoti negli occhi dallo schermo tv, annunciare trionfante che sì, proprio noi italiani, abbiamo vinto, che questa volta è medaglia d’argento «nel dobble trappe». Che dire: in quel momento a Pechino sembrava di stare a Trastevere. E pensate alla sua gioia quando ieri ha potuto annunciare l’oro nella lotta greco-romana. Quest’ultima, soprattutto.

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