Mosè Khorenatzi

Questo santo armeno è annoverato dalla Chiesa locale tra i suoi Dottori. Essa li celebra col nome di «santi traduttori». Mosè Khorenatzi fu uno dei discepoli dei santi Isacco e Mesrop, tra i primissimi della chiesa armena (l’Armenia fu la prima nazione a diventare cristiana). Era ancora giovane quando, verso il 435, fu mandato a studiare ad Alessandria. Al ritorno, cinque anni dopo, trovò che i suoi maestri erano morti e che la gerarchia era finita nelle mani di un patriarca (katholicos si chiama, da quelle parti) illegittimo. Mosè e i suoi compagni vennero completamente emarginati e fu per questo che il Nostro si dedicò allo studio e alla traduzione delle opere dei Padri. Ma, con il tempo, le cose si aggiustarono perché alla carica di katholicos subentrò un discepolo di s. Isacco, Kiud, e questi consacrò Mosè vescovo di Bagrewand. Mosè Khorenatzi fu l’autore di una «Storia armena» che fu il primo, e per lungo tempo l’unico, testo del genere in Armenia. Scrisse anche opere di carattere profano, come una «Vita di Alessandro Magno» e un trattato di retorica. Gli viene attribuito un panegirico in onore di s. Ripsime, una vergine romana che subì il martirio in Armenia.

Dubbia rimane invece una sua «Storia dell'Immagine della Santa Vergine», che secondo la tradizione locale sarebbe stata portata in Armenia dall’Apostolo s. Bartolomeo. In esso si parla anche dell’Assunzione della Madonna, e ciò ne farebbe una delle testimonianze più antiche sull’argomento. Mosè Khorenatzi morì molto anziano attorno negli ultimi anni del V secolo.

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