Guida auto

Climatizzatore auto: ecco cosa non fare mai

Con l’arrivo della stagione calda ecco qualche suggerimento su come viaggiare in modo più confortevole

Climatizzatore auto: ecco cosa non fare mai

È arrivata l'estate e muoversi in auto può diventare veramente un "inferno" se non si usa correttamente il proprio climatizzatore. Allora meglio imparare ad utilizzare al meglio quello che una volta era un "optional" dell'auto non solo per viaggiare in modo più confortevole ma anche per una guida migliore e più attenta.

Difatti è facile cadere nella tentazione di sedersi in macchina e "spararsi addosso" il getto d'aria ma questo non garantisce ne’ di ottenere un refrigerio (deve passare un po’ di tempo a seconda della performance del climatizzatore prima che riesca a raffreddare la temperatura) ne’ di guidare in modo attento e confortevole perché il climatizzatore "impatta" sull'auto e la temperatura sbagliata (troppo calda o troppo fredda) può dare fastidio al guidatore.

Allora ecco qualche consiglio da seguire

Per prima cosa ricordiamo che il climatizzatore auto funziona come quelli di casa: c'è un impianto con il serbatoio, un circuito di tubi percorsi da uno specifico gas refrigerante e da un compressore che si attiva grazie al motore della vettura. Ciò che avviene è che l'aria calda aspirata dall’esterno dell’autovettura entra in contatto con il gas refrigerante abbassando la temperatura e perdendo umidità (scaricata sotto forma di condensa dal radiatore) e ciò permette di rinfrescare l’abitacolo.

Le auto montano due tipi di climatizzatori:

  • Manuale per cui le temperature sono gestite attraverso delle manopole.
  • Automatico in cui il climatizzatore gestisce flusso, temperatura e umidità dell’abitacolo grazie a specifici sensori.

Il primo consiglio è quello di fare manutenzione all'impianto al fine di tenero correttamente funzionante ed evitare "rotture" nelle componenti che potrebbero anche costare caro. Per capire se il climatizzatore auto perde colpi i sintomi principali sono:

  • quando la temperatura impiega molto tempo a scendere una volta acceso il climatizzatore;
  • se si appannano i vetri;
  • se vi è un odore sgradevole nell'abitacolo;
  • quando il flusso d'aria che arriva è insufficiente.

Buona prassi sarebbe quella di effettuare il cambio del filtro ogni 15-20mila km e il ripristino del gas refrigerante ogni 3 anni oppure ogni 60mila km; è sempre meglio

recarsi in officina ma per i più esperti esistono dei kit fai da te estremamente utili.

Come scritto sopra, attivare il climatizzatore al massimo appena entrati in auto non è la migliore delle idee perché il condizionatore non è in grado da subito di condizionare l'aria caldissima proveniente da fuori e quindi ciò che accadrebbe è che si entra su una vettura rovente e si fa entrare ulteriore aria calda. Meglio abbassare i finestrini e gradualmente attivare il climatizzatore.

In secondo luogo, ricordiamo che nel processo di raffreddamento è l'aria esterna che inizialmente viene raffreddata e andrebbe sostituita con dell'aria nuova, attraverso il ricircolo, nel momento in cui diventa "viziata"; spesso, allora, c'è la tendenza a tenere il ricircolo sempre aperto ma la temperatura dell’abitacolo in questo modo non riuscirà a raffreddarsi oltre un certo livello con il rischio di appannare il parabrezza.

Proprio per non appannare il parabrezza è buona norma tenere il clima acceso anche quando la temperatura esterna non è così calda (ad esempio la mattina o la Per quanto riguarda la guida, è buona prassi non spararsi addosso il condizionatore perché dopo un primo effetto gradevole provocherà solo fastidio e poca concentrazione alla guida; è buona prassi orientare il getto verso l’alto in modo che il flusso scenda gradualmente.

Ultimo aspetto, ricordatevi che per l’art.

154 comma 7-bis del codice della Strada “è fatto divieto di tenere il motore acceso, durante la sosta del veicolo, allo scopo di mantenere in funzione l'impianto di condizionamento d'aria nel veicolo stesso; dalla violazione consegue la sanzione amministrativa del pagamento di una somma ((da € 223 a € 444))”.

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