Si chiama Egoista, forse perché non c’è posto per altri che il pilota, ed è l’ultimo gioiello nato a Sant’Agata sotto l’insegna del toro. E se la Veneno (leggi qui il nostro pezzo sulla Lamborghini Veneno) vi sembrava estrema, ora sarete costretti a rivedere i vostri parametri di giudizio.
L’Egoista sembra arrivare dal mondo dell’aviazione: l’interno è una cabina di pilotaggio più che un posto guida ed è realizzato in alluminio e fibra di carbonio, così come il resto dell’auto; l’abitacolo si può persino rimuovere, come una vera e propria cellula di sopravvivenza, in grado di isolare e proteggere il pilota.
E anche il profilo della Egoista ricorda quello di un caccia oltre che quello di un toro in posizione di carica con le corna abbassate. E le analogie con il mondo degli aerei non finiscono qui: sulla Egoista ci sono addirittura le luci di ingombro (bianche davanti, rosse dietro) oltre a un lampeggiante posteriore rosso nella parte alta della coda. E come sugli aerei, sulle appendici aerodinamiche di carbonio intorno la vettura sono state applicate le scritte "caution". Naturalmente l’Egoista non è dotata di banali portiere ma di un cupolino, che si solleva per permettere al pilota di accedere all’abitacolo.
Andrà a reazione? No, sotto il cofano batte il V10 di 5.2 litri e 600 cv di potenza massima, che di fronte a tanto ardire è sicuramente l’aspetto più “normale”.
Inutile avventurarsi a ipotizzare il prezzo della Egoista, che probabilmente rimarrà un concept.
Vuoi sapere tutto sul mondo di auto e moto? Approfondisci su RED Live
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.