Motoripagine a cura di Pierluigi Bonora

Uno sente «Ferrari Gto» e la testa gli si riempie di sogni, di ricordi, di miti, di immagini del Drake che assapora l’ennesima vittoria alla 24 Ore di Le Mans, dove le 250 Gto degli anni ’60 scrissero un capitolo importante del mito Ferrari. Torna il «marchio» Ferrari Gto, le emozioni vanno in orbita e vien voglia di dimenticarsi dei supremi aspetti ingegneristici e tecnologici del progetto, e di mettersi a fare solo poesia sull’ennesima Ferrari da sogno, riservata a soli 599 «intenditori», numero chiuso. Ma questa nuova Ferrari Gto non deve rimanere soffocata nella nostalgia, è troppo bella, troppo sublime, troppo Ferrari. Pensate che, in pratica, si tratta della versione stradale, regolarmente omologata in tutto il mondo, della 599XX, una vettura laboratorio, realizzata per l’esclusivo utilizzo in pista, potentissima e misteriosa, un lampo rosso che nessuno ha potuto ammirare sulle strade.
La 599 Gto, pur nella sua fruibilità quotidiana, è un condensato di sportività pura, nato attorno al più potente V12 stradale mai uscito dall’atelier di Maranello, un 6.0 litri da 670 cv a 8.250 giri, in grado di spingere la 599 Gto oltre il limite dei 330 orari e di accelerarne i 1.490 kg, da 0 a 100, in soli 3,3 secondi. Una nota doverosa: l’angolo formato dalle bancate del nuovo V12 rimane lo stesso di quello del V12 3.0 litri della Gto di allora: 65°, in luogo dei canonici 60° stabiliti dall’ingegneria.
Fu una scelta dello stesso Enzo Ferrari, un vezzo, per sottolineare ulteriormente l’esclusività di ogni sua creazione. Ed è rimasto.
Il propulsore è dotato dei più avanzati sistemi elettronici di gestione integrata, oltre a essere stato sviluppato ed eseguito come fosse un propulsore di F1, al fine di trarne non solo prestazioni estreme, ma anche piacevole versatilità e grande godibilità. La coppia massima, infatti, è di ben 620 Nm, generati al regime relativo di 6.500 giri, cioè quasi 2mila sotto il regime di potenza massima, segnale di grandi doti di elasticità e progressività di erogazione che sono state specificamente ricercate dai tecnici Ferrari, accordando con massima cura i flussi in aspirazione e quelli allo scarico, con il risultato che anche il sound prodotto dal nuovo V12 è assolutamente esclusivo e terribilmente emozionante. Il cambio appartiene all’ultima generazione dei robotizzati tipo F1 e, come questi, è comandato per mezzo di palette poste sotto il volante. Aerodinamica e autotelaio sono il frutto di una progettazione raffinatissima, in cui le tradizionali virtù degli assetti Ferrari si integrano costantemente e perfettamente con i più avanzati ausili elettronici, per una guida estrema, ma sempre in totale sicurezza. E parlare di sicurezza su una vettura di queste prestazioni significa parlare di impianto frenante Brembo con dischi nell’ultima composizione di materiale carboceramico, più leggeri ed efficaci in tutte le condizioni. Le pinze, ovviamente, sono le Brembo Corsa a 6 pistoni.

In questo vortice di dati tecnici, sarà bene non dimenticare che la nuova 599 Gto è anche una vettura bellissima nella sua personalità stilistica inconfondibilmente «Ferrari a V12 anteriore». Il massimo assoluto. E il pilota ha a disposizione il sistema elettronico «Virtual Race Engineer» che, dai box virtuali, lo tiene informato costantemente del livello di prestazioni ottenuto. Più Ferrari di cosi.

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